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“Impianti sciistici aperti dal 7 gennaio? Sarà davvero difficile”

22 dicembre 2020 | 18:08
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“Impianti sciistici aperti dal 7 gennaio? Sarà davvero difficile”

A dichiararlo è Valeria Ghezzi, presidente dell’ANEF (Associazione Nazionale Esercenti Funiviari), che in un’intervista rilasciata al portale “Neveitalia” ha spiegato perché la stagione invernale potrebbe non iniziare subito dopo l’Epifania

L’allarme giunge da Valeria Ghezzi, presidente dell’ANEF (Associazione Nazionale Esercenti Funiviari): gli impianti sciistici potrebbero non essere fruibili neppure dopo l’Epifania.

Lo ha dichiarato nell’ambito di un’intervista rilasciata a Neveitalia, nella quale ha asserito: Vedo molto difficile l’apertura degli impianti di risalita il 7 gennaio. I contagi non sono calati, la situazione sanitaria non ci tranquillizza, ma soprattutto il Comitato Tecnico Scientifico non ha ancora approvato il protocollo sanitario. È necessario avere ospedali più vuoti, terapie intensive più libere e che i reparti Covid tornino a essere reparti di ortopedia. La speranza è quella di riuscire ad aprire gli impianti nella seconda metà di gennaio”.

Ciò che più rammarica gli imprenditori del settore è che “è veramente molto difficile riuscire ad avere un confronto. Abbiamo scritto al premier Conte e ai ministri Boccia, Speranza e Franceschini, ma non abbiamo ottenuto risposte. La Svizzera non ha mai chiuso e l’Austria ha aperto per i residenti. Spero che prima o poi si capisca che l’Italia non può essere l’unico territorio delle Alpi a restare chiuso. I francesi non hanno dato il via alla stagione invernale, ma hanno un obiettivo di riapertura e hanno chiarezza sui ristori”.

Infine, la chiosa pragmatica (ma inevitabile):Dai conti che ho fatto, sul piano economico conviene aprire, se si riesce a farlo, entro fine gennaio o al massimo ai primi di febbraio. Se si andasse oltre, non converrebbe più. Intanto per un motivo strettamente economico: non guadagneremmo, ma potremmo ridurre i debiti. Poi, per tenere in vita le nostre stazioni dando lavoro alla nostra gente e mantenere la montagna in vita”.