lunedì 21 dicembre |
Altre News
/
Società
/

Il Buongiorno di Cuneo24

21 dicembre 2020 | 08:03
Share0
Il Buongiorno di Cuneo24

Nel 1900 Landsteiner, biologo austriaco, scopre i gruppi sanguigni. Subire una trasfusione nei secoli passati, voleva dire, nel 90% dei casi, andare incontro a morte certa. Nessun medico sapeva darsi una spiegazione del perché questo sistema non funzionasse, tranne in rarissime eccezioni fino a quando Landsteiner scoprì che a distinguere i tipi di sangue era la capacità di agglomerare i globuli rossi

Cuneo. Il sole è sorto alle 7:58 e tramonta alle 16:58. Durata del giorno nove ore.

Santi del giorno
San Pietro Canisio, sacerdote e dottore della Chiesa.
San Tommè.
San Michea, profeta.

Avvenimenti
1900 – Landsteiner scopre i gruppi sanguigni. Subire una trasfusione nei secoli passati, voleva dire, nel 90% dei casi, andare incontro a morte certa. Nessun medico sapeva darsi una spiegazione del perché questo sistema non funzionasse, tranne in rarissime eccezioni.
A fare chiarezza fu un biologo austriaco, Karl Landsteiner, che nel dicembre del 1900 scoprì che a distinguere i tipi di sangue era la capacità di agglomerare i globuli rossi; di qui la classificazione in quattro gruppi sanguigni umani: A, B, AB e 0. La straordinaria scoperta gli valse, nel 1930, il premio Nobel per la medicina e la fisiologia. Più tardi, in collaborazione con il medico americano Alexander Wiener, individuò nel sangue un antigene, di carattere ereditario, chiamato fattore Rh o “fattore Rhesus”. Il gruppo sanguigno che lo conteneva venne denominato “Rh positivo”, in caso di assenza “Rh negativo”.
1913 – Primo esempio di parole crociate. Nel supplemento domenicale del quotidiano New York World (di proprietà di Joseph Pulitzer, icona del giornalismo anglosassone che gli dedicò il suo premio più prestigioso), il 21 dicembre del 1913, il giornalista britannico Arthur Wynne pubblicò un nuovo gioco enigmistico denominato word-cross puzzle. A distanza di tempo venne considerato il primo esempio delle “parole crociate” così come oggi le conosciamo. Il gioco di Wynne presentava ancora una forma rudimentale rispetto al cruciverba classico, ma con regole già definite: dentro uno spazio a forma di losanga, vuoto al centro, bisognava inserire parole di diversa lunghezza seguendo la numerazione progressiva delle definizioni riportate in basso, sia in senso orizzontale che verticale. Si veniva a creare così un gioco ad incastro, con i termini che incrociandosi davano luogo ad altri termini. Per indicare un confine più netto tra le parole, inserì in un secondo momento dei quadratini neri che riproducevano il disegno di una scacchiera “disordinata”. Fatta eccezione per la disposizione dei numeri, il gioco riassumeva tutti i criteri base del cruciverba moderno. Nell’uscita successiva al 21 dicembre, per un errore tipografico venne pubblicato con il nome accorciato in “Cross-word” (in italiano “parole crociate”), colpendo positivamente l’autore che decise di conservarlo. Sull’effettiva paternità del cruciverba in realtà esistono due tesi contrastanti: la prima l’attribuisce a Wynne; la seconda assegna il primato all’italiano Giuseppe Airoldi, che il 14 settembre 1890 aveva pubblicato un gioco molto simile sul Secolo illustrato, accolto freddamente dai lettori e per questo finito nel dimenticatoio.
Le rivendicazioni italiane non trovarono accoglienza per il fatto che la piccola griglia bianca di Airoldi (di dimensioni 4×4) non presentava caselle nere o spazi di demarcazione tra le diverse parole; ciò lo avvicinava più ai giochi geometrici classici che alle parole crociate. L’eco delle “cross-word” americane raggiunse l’Europa negli anni Venti, dando inizio a una nuova era dei passatempi linguistici. In questo passaggio il cruciverba andò via via assumendo varianti sempre più complesse (dal cruciverba sillabico a quello poligonale). In Italia la prima rivista specializzata nacque nel 1932 su iniziativa dell’ingegnere Giorgio Sisini, Conte di Sant’Andrea, che le diede il nome di Settimana Enigmistica, tutt’oggi la più seguita dagli appassionati del genere.
1937 – Primo lungometraggio Disney.“Impara a fischiettar, vedrai che tutto il mondo più giocondo sembrerà”. Un motivo che rimase impresso sulle labbra degli spettatori che, il 21 dicembre del 1937, assistettero alla prima di Biancaneve e i sette nani (titolo originale “Snow White and the Seven Dwarfs”) al Carthay Circle Theater di Los Angeles. Ispirato alla celebre fiaba dei fratelli Grimm, fu il primo lungometraggio prodotto dal genio insuperabile di Walt Disney e in assoluto il primo film d’animazione completamente a colori. Nei mesi successivi entrò nel cuore di milioni di spettatori, conquistati dalla storia della giovane protagonista, perseguitata dalla perfida matrigna, la regina Grimilde. Premiata con una candidatura agli Oscar del 1938 per la “miglior colonna sonora” (indimenticabili i motivi di “Ehi-Ho!”, “Il mio amore un dì verrà” e “Impara a fischiettar”), la pellicola permise a Walt Disney di conquistare l’anno seguente un Oscar alla carriera. E per il celebre produttore americano fu solo l’inizio di una serie destinata a fare la storia dei film d’animazione, nota come i classici Disney.
1968 – Lancio dell’Apollo 8.

Nati in questo giorno
Chris Evert – Negli anni Settanta e Ottanta è stata una grande campionessa di tennis, tanto da essere considerata tra le migliori sportive di tutti i tempi. Da quando ha vinto, a 19 anni, per la prima volta il Roland Garros, ha inanellato una serie impressionante di successi come agli Open di Francia (7 vittorie), USA (6) e Australia (2), e al torneo di Wimbledon (3). In quasi vent’anni, ha vinto in più del 90% delle gare disputate, una percentuale che non ha eguali anche in campo maschile. Un altro suo primato, ancora imbattuto, è aver vinto consecutivamente per 125 volte sulla stessa superficie; infatti Chris Evert è rimasta imbattuta sulla terra battuta per sei anni, dal 1974 al 1986. Ha praticamente dominato la scena tennistica internazionale. Compie 66 anni.
Jane Fonda – Un’eroina del cinema, sulla cresta dell’onda soprattutto dalla fine degli anni Sessanta agli Ottanta. Nata a New York, è figlia d’arte: suo padre, il grande Henry Fonda (una star del genere western), la introduce nell’ambiente di Hollywood, dove Jane esordisce nel 1960. Dopo parti di scarso valore sale alla ribalta come sex symbol grazie al film Barbarella del 1968, conquistando quattro anni dopo il primo Oscar come “migliore attrice protagonista”, con il difficile ruolo di una prostituta in Una squillo per l’ispettore Klute. Gli anni Settanta la vedono attivarsi politicamente contro la guerra del Vietnam, mentre sul grande schermo recita in pellicole d’autore, come Tornando a casa (1979), che le regala il secondo Oscar. Vincitrice inoltre di sei Golden Globe e un Emmy Award, tra le sue passioni c’è anche l’aerobica, su cui ha tenuto un corso attraverso una collana di video. Nel 2016 concorre ai Golden Globe, come “migliore attrice non protagonista”, per Youth – La giovinezza di Paolo Sorrentino. Nel 2017 partecipa, fuori concorso, alla Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia con il film Le nostre anime di notte, di cui è protagonista con Robert Redford. In quella occasione a entrambi viene assegnato il Leone d’oro alla carriera. Festeggia 83 anni.

Eventi sportivi
2009 – Roger Federer e Serena Williams tennisti dell’anno. La Federazione internazionale di tennis ha scelto i migliori giocatori dell’anno, che sono anche in vetta al ranking mondiale: Roger Federer e Serena Williams. Per lo svizzero è la quinta volta (anche dal 2004 al 2007), mentre è la seconda per l’americana. Nel doppio il riconoscimento è andato, in campo maschile, ai gemelli statunitensi Bob e Mike Bryan e, in quello femminile, alle sorelle Williams (Serena e Venus).

Proverbio / Citazione
San Tommè (21 dicembre), cresce il dì quando il gallo alza un piè.
“Morire, non ripiegare.” Luigi Cadorna