Il bilancio della Consulta Comunale Femminile di Mondovì: “Combattiamo la violenza di genere, ma non solo”

30 dicembre 2020 | 09:00
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Il bilancio della Consulta Comunale Femminile di Mondovì: “Combattiamo la violenza di genere, ma non solo”

Francesca Bertazzoli, presidente, e Maria Cristina Gasco, consigliere comunale con delega alle Pari Opportunità, hanno relazionato circa le attività svolte nel primo anno di vita dell’organo permanente di consultazione dell’amministrazione cittadina

Il Consiglio comunale andato in scena nella serata di martedì 29 dicembre 2020 ha offerto la possibilità di tracciare un bilancio delle attività svolte dalla Consulta Comunale Femminile di Mondovì nel suo primo anno di vita (è stata fondata nell’ottobre 2019 ed è un organo permanente di consultazione dell’amministrazione cittadina nell’attuazione delle politiche in favore delle donne sul territorio).

Le sue componenti, ha spiegato Francesca Bertazzoli (presidente), sono rappresentate dalle associazioni femminili presenti sul territorio, dalle forze femminili indicate da ciascun gruppo consiliare e dai rappresentanti dei centri antiviolenza locali.

Le finalità della Consulta Comunale Femminile sono numerose: favorire la più ampia partecipazione delle donne all’attività politica, economica e sociale della città, valorizzando le organizzazioni e associazioni femminili presenti sul territorio e incentivando la condivisione delle decisioni amministrative che riguardano, direttamente o indirettamente, la vita delle donne del Monregalese con particolare riferimento alle condizioni di vita, lavoro e salute; formulare proposte e pareri non vincolanti sulle iniziative di deliberazione del Consiglio comunale che incidono sulla condizione femminile, comprese le tematiche della famiglia; proporre al Consiglio e alla Giunta comunale interventi e/o progetti destinati al miglioramento della condizione femminile; promuovere dibattiti pubblici di informazione e partecipare a incontri con gli organismi di parità locali, regionali e nazionali.

Inevitabilmente, la lotta alla violenza sulle donne è uno dei punti più sentiti dell’attività, che viene affrontato attraverso “L’Orecchio di Venere” della Croce Rossa Italiana. Il suo Sportello è attivo tutti i giorni su prenotazione al numero 333/3756238, attivo 24 ore su 24, per ascoltare chiunque abbia bisogno, ed è collegato al 1522, numero antiviolenza nazionale. Le volontarie offrono ascolto, accoglienza e sostegno e l’associazione si avvale di specialisti psicologi e avvocati; inoltre, le donne che devono o vogliono allontanarsi da casa, possono essere accolte nella casa rifugio e vengono sostenute anche economicamente al fine di permettere loro di riprendere una nuova vita. Si opera in rete, con i servizi territoriali, quali i servizi sociali, le forze dell’ordine, l’ASL ( DEA – Consultorio – SERT), la Caritas… Una convenzione con l’Asl, per esempio, permette alle volontarie di accedere al DEA quando una donna vittima di violenza lo richiede, tutti i giorni dell’anno e 24 ore su 24; tale disponibilità viene data dalle volontarie anche alle forze dell’ordine.

Per questo si cerca di lavorare su due fronti: accogliere e aiutare le vittime e promuovere la cultura della non violenza. In che modo? Facendo conoscere il centro, cercando di creare una nuova consapevolezza culturale per rimuovere gli ostacoli al raggiungimento di una parità di genere, aiutando a comprendere i fattori culturali della violenza sulle donne, insegnando ai ragazzi e alle ragazze, giovani adulti maschi e femmine, a evitare di imitare modelli che implicano soggiogamento emotivo, controllo, abuso e a promuovere e preferire relazioni sane.

Dall’inizio del 2020 a novembre 2020, i centri antiviolenza del Monregalese hanno accolto 42 donne, di cui l’80% mamme di bambini minorenni.

Dopo una panoramica delle molteplici iniziative intraprese nell’arco di soli dodici mesi (eventi, account social, raccolta fondi in favore dell’ospedale di Mondovì, l’incontro telematico con Marco Serale, addetto agli scenari previsionali presso l’unità di crisi Covid-19 della Regione Piemonte), ha preso la parola Maria Cristina Gasco, consigliere comunale: “Come delegata consigliere alle Pari Opportunità ho dato il mio contributo per la nascita della Consulta Comunale Femminile, uno degli obiettivi del programma elettorale che mi stava sicuramente più a cuore. Desidero ringraziare Francesca Bertazzoli, presidente, e le due vicepresidenti, Angela Figone e Laura Balsamo, per il grande impegno profuso fin dalla costituzione della Consulta. Un lavoro svolto egregiamente, che ha permesso di creare un gruppo affiatato e coeso”.

“Il 2020 – ha aggiunto – non si può certo ritenere una anno fortunato per tanti motivi e, senza dubbio, non lo è stato anche per un percorso di questo tipo, in quanto le collaborazioni e le iniziative sono state limitate dalle giuste restrizioni conseguenti all’emergenza sanitaria del Covid-19. Vorrei sottolineare con grande piacere personale l’ottima partecipazione da parte di tutte le delegate alle riunioni in presenza e per via telematica, segno di grande interesse da parte di tutte le associazioni e dei diversi gruppi consiglieri facenti parte la Consulta. Si respira un grande entusiasmo e tutto ciò rende le difficoltà più leggere. La Consulta Comunale Femminile unisce tante donne di diverse estrazioni con un unico obiettivo: favorire una maggiore partecipazione alla vita politica, sociale e culturale delle donne. Insieme, sono certa, ce la faremo”.