“Con questo DPCM il Governo dichiara guerra alla montagna”: le parole di Paolo Manera, presidente Confartigianato Mondovì

9 dicembre 2020 | 07:30
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“Con questo DPCM il Governo dichiara guerra alla montagna”: le parole di Paolo Manera, presidente Confartigianato Mondovì
Paolo Manera, presidente Confartigianato Mondovì

“Le limitazioni delle festività natalizie rasentano la dittatura e non permettere i ricongiungimenti familiari è un gravissimo furto irrecuperabile alle persone, soprattutto agli anziani, che magari mai potranno recuperare un anno perduto!”

Paolo Manera, presidente di Confartigianato Mondovì, non ricorre a mezzi termini e decide di intervenire a gamba tesa in merito al nuovo DPCM, illustrato alla nazione dal premier Giuseppe Conte nella serata di giovedì 3 dicembre 2020.

“Il Governo ha dichiarato apertamente guerra alla montagna – ha dichiarato il monregalese –.È inaccettabile che si siano fatte delle limitazioni che trattino in modo diverso i vari Comuni italiani. Non si è assolutamente considerata l’estensione territoriale dei Comuni e la loro principale estrazione economica. Come è possibile che nelle città, grandi Comuni, si possa fare assembramento sotto i portici e nei corsi per acquisti e passeggiate, mentre è impossibile recarsi a sciare in spazi illimitati all’aria aperta? Questa limitazione danneggerà irrimediabilmente l’economia delle stazioni turistiche montane che sviluppano il proprio reddito in periodi limitati legati a festività e condizioni meteorologiche (presenza di neve)”.

Manera ha poi aggiunto:Le limitazioni delle festività natalizie rasentano la dittatura e non permettere i ricongiungimenti familiari è un gravissimo furto irrecuperabile alle persone, soprattutto agli anziani, che magari mai potranno recuperare un anno perduto! Stiamo lasciando distruggere l’economia di un comparto economico-sociale che rappresenta la storia del nostro Paese e il mondo lavorativo italiano, unico a livello europeo. Molte piccole-medio imprese sono costituite da nuclei familiari che vivono in piccoli Comuni limitrofi o comunque poco distanti fra loro, che fino ad oggi lavorano gomito a gomito e che nelle festività, sacre per la nostra cultura, saranno costrette a dividersi e a festeggiare separatamente. Questa negazione di riunione in un anno difficile poteva essere occasione di riflessioni e rilassamento dal panico pandemico, ma con un DPCM improvvisato si limiterà la voglia di vivere”.

Infine, una risposta ai controlli preannunciati dal ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese: “Arruolare 70mila militari per controllare una consuetudine sacra e gli onesti cittadini italiani, invece di sensibilizzare a una forma di prudenza, è un atto dittatoriale che spaventa e indice a un terrore che nulla d’altro può fare che non rallentare l’economia e generare il malumore sociale. Come mai le stesse unità militari non sono mai state impiegate per combattere la criminalità organizzata? D’altro canto le lotterie economiche su carta di credito generano poca credibilità e trasformano l’economia in un assurdo gioco d’azzardo controllato da uno stato di polizia fiscale. Spero che venga fatta una rettifica e rapidamente si torni alla normalità, cercando di ridurre i terribili danni economici e sociali già arrecati al Paese”.