“Serve subito il lockdown!”: l’appello dell’Ordine dei Medici di Torino

1 novembre 2020 | 18:57
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“Serve subito il lockdown!”: l’appello dell’Ordine dei Medici di Torino

Il presidente, Guido Giustetto: “Il rischio, di questo passo, è che il sistema sanitario non soltanto non sia più in grado di occuparsi dei pazienti Covid, ma nemmeno di prestare le cure ai cittadini colpiti da altre patologie, riuscendo, con grande sforzo, a garantire solamente le terapie salva-vita”

Il grido d’allarme giunge, forte e chiaro, dall’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Provincia di Torino ed è figlio delle innumerevoli istanze pervenute in queste ore da medici ospedalieri e di medicina generale: serve subito il lockdown.

Lo dichiara in un comunicato stampa il presidente dell’Ordine, Guido Giustetto, il quale asserisce: “Siamo pienamente consapevoli delle conseguenze economiche, sociali e psicologiche che può provocare per tutte le persone un nuovo lockdown. Si tratta di un provvedimento che causa enormi disagi e che, pertanto, rappresenta davvero una soluzione estrema, per cui chiediamo al Governo di mettere in atto tutte le forme di aiuto e sostegno possibili. Tuttavia, la situazione è ora talmente grave che è in gioco la stessa tenuta del sistema sanitario, che altrimenti non sarà più in grado di provvedere alla salute dei cittadini.

Come si legge nella nota, infatti, “si stima che, se l’aumento dei contagi e dei ricoveri dovesse continuare secondo il trend attuale, gli ospedali piemontesi potranno reggere ancora per pochi giorni, poi inizieranno a mancare posti letto a disposizione e personale sanitario sufficiente. Allo stesso tempo non ci potrà essere più alcun supporto da parte della medicina territoriale: già ora i medici di famiglia denunciano l’impossibilità di far fronte alle richieste dei pazienti, mentre il sistema di tracciamento dei casi appare ormai completamente saltato. Il rischio, di questo passo, è che il sistema sanitario non soltanto non sia più in grado di occuparsi dei pazienti Covid, ma nemmeno di prestare le cure ai cittadini colpiti da altre patologie, riuscendo, con grande sforzo, a garantire solamente le terapie salva-vita.