Regione Piemonte, presto il via ai tamponi su base volontaria degli over 65enni asintomatici con patologie croniche

26 novembre 2020 | 12:03
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Regione Piemonte, presto il via ai tamponi su base volontaria degli over 65enni asintomatici con patologie croniche

I vertici regionali intendono “sfruttare questo momento, in cui la curva epidemica mostra una flessione che potrebbe assestarsi, per potenziare e migliorare il sistema di contact tracing”

L’annuncio giunge direttamente da Torino: la Regione Piemonte sta per avviare un monitoraggio su base volontaria, mediante tamponi molecolari e antigenici, degli over 65enni asintomatici e affetti da specifiche malattie croniche, che saranno individuate sulla base di criteri scientifici dagli esperti dell’Unità di Crisi.

“Si ritiene infatti – spiegano dal capoluogo sabaudo – di sfruttare questo momento, in cui la curva epidemica mostra una flessione che potrebbe assestarsi, per potenziare e migliorare il sistema di contact tracing. In questa prospettiva, l’estensione del servizio di monitoraggio anche su questa fascia di popolazione è da considerarsi come una misura di maggior tutela verso persone tra le più esposte all’impatto del Covid-19″.

L’assessore alla Sanità, Luigi Genesio Icardi, aggiunge che “l’ipotesi, su cui ci confronteremo con le rappresentanze sindacali, è che la prenotazione dell’esame venga effettuata, come avviene come già ora per i sintomatici o pauci-sintomatici, dai medici di base tramite piattaforma Covid”.

Gli fa eco l’assessore alla Ricerca applicata Covid, Matteo Marnati, il quale rimarca che “oggi il sistema sanitario regionale è in grado di effettuare circa 20mila tamponi al giorno, tra antigenici e molecolari, di cui 7mila negli hot spot/pitstop. Questi ultimi sono andati via via potenziandosi nel tempo e negli ultimi giorni sono arrivati a 52 quelli per i tamponi molecolari, con la creazione di tre nuovi punti ad Avigliana, Bra e Santhià, e a 23 per i test rapidi con l’aggiunta di due ulteriori punti a Torino in via Le Chiuse e Rivarolo in via Martiri delle Foibe. Una capacità che ci consente di allargare presso questi presidi così diffusi sul territorio la platea dei cittadini che possono sottoporsi al test”.