L’ospedale di Mondovì supera i 500 parti in un anno con un percorso ad hoc per le mamme positive al Coronavirus

10 novembre 2020 | 10:17
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L’ospedale di Mondovì supera i 500 parti in un anno con un percorso ad hoc per le mamme positive al Coronavirus

L’assessore Luca Robaldo: “Siamo orgogliosi degli sforzi che il personale di ginecologia-ostetricia sta compiendo, poiché, in una fase di emergenza come questa, pare sia Mondovì a dover sopperire alle difficoltà dell’intera Asl”

In un momento emergenziale come quello che l’Italia intera (e non solo) sta vivendo, le testimonianze di buona sanità rappresentano un porto sicuro nel quale far approdare le angosce quotidiane. In questo caso specifico, poi, sono le future mamme che hanno scelto di dare alla luce i propri figli presso il “Regina Montis Regalis” di Mondovì a poter guardare con tranquillità ai prossimi mesi di gravidanza.

Qui, infatti, a sabato scorso il numero dei parti è di 510, con un aumento di +51 rispetto allo scorso anno e il nosocomio monregalese, stando a quanto riferito dall’assessore Luca Robaldo, è l’unico ospedale dell’Asl Cn1 che si è organizzato con un percorso per le mamme positive al Coronavirus e uno per le mamme negative, entrambi con protocolli di sicurezza assoluta.

“Continuo a seguire con attenzione la situazione dei reparti di ginecologia-ostetricia e pediatria del nostro ospedale e, nuovamente, voglio sottolineare la professionalità e la disponibilità del personale, testimoniata anche da alcuni ‘post’ di Facebook, uno dei quali mi è stato appena segnalato: in esso, una mamma descrive bene le capacità del nostro ospedale e, in particolare, di questi reparti – dichiara l’assessore –. Uno sforzo che va riconosciuto, per questo fa piacere che le persone che lo hanno visto coi propri occhi lo rendano noto. Soprattutto in seguito alle affermazioni delle settimane scorse, attraverso le quali ci veniva spiegato che tutti gli ospedali del territorio si sarebbero comportati nello stesso modo: in una fase di emergenza come questa, invece, pare sia Mondovì a dover sopperire alle difficoltà dell’intera Asl.

“Dopo il mio intervento di fine ottobre – conclude Robaldo – fui confortato dalle affermazioni del dottor Puppo (Aso Santa Croce e Carle), che citava un documento a proposito della gestione delle gravidanze sottoscritto appositamente dai primari di Cuneo, Savigliano e Mondovì. Sarà facile verificare che esso non resti lettera morta”.