Alba: l’allenatore sportivo Mauro Berruto protagonista de “La via selvatica”

10 novembre 2020 | 12:01
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Alba: l’allenatore sportivo Mauro Berruto protagonista de “La via selvatica”

Mauro Berruto, allenatore di pallavolo che ha vinto con gli azzurri la medaglia di bronzo ai Giochi Olimpici di Londra 2012, è il protagonista del terzo dialogo disponibile dal 12 novembre sul sito www.ceretto.com.

Alba. Il progetto, curato da Matteo Caccia e proposto dalla Famiglia Ceretto, si compone di 12 dialoghi che fanno emergere le esperienze profonde dei protagonisti. É un percorso lungo un anno che indaga la natura selvatica e autentica, le sue regole immutabili, la sua ostinata capacità di ripetersi, la sua ricerca di un’armonia smarrita, di un equilibrio virtuoso in cui l’uomo sia capace di interagire con rispetto nella consapevolezza che la vera protagonista è la natura. Luogo d’elezione di questa conversazione la Cantina Bricco Rocche, sede produttiva dei 5 cru di Barolo vinificati dalla famiglia Ceretto, con una posizione privilegiata sulle vigne di Castiglione Falletto, luogo di conforto nel periodo della pandemia. “Da bambini siamo cresciuti qui, nelle vigne, ci trovavamo durante la vendemmia, per noi un gioco meraviglioso. Nei mesi del lockdown ho sentito forte il richiamo del lavoro in vigna, che mi ha riportato ad una dimensione essenziale ma allo stesso tempo meditativa, perchè svuoti la mente e ti concentri solo sul fare bene il tuo lavoro manuale, ed è lì in quel gesto che ritrovi il senso e la forza della natura che a suo modo ti educa a indirizzare al meglio le tue energie” racconta Lisa Ceretto, figlia di Marcello, terza generazione alla guida del gruppo insieme al fratello Alessandro e ai cugini Roberta e Federico.

“Educare la nostra mente ai gesti più istintivi e selvaggi, allenare il proprio corpo a muoversi con disciplina ma senza perdere lo slancio vitale, Mauro Berruto uomo di filosofia e di sport, ci racconta che cosa significa essere un coach non solo nello sport”. Introduce così Matteo Caccia il protagonista della terza conversazione che si intitola “Allenare la mente”, trasmessa il 12 novembre sul sito www.ceretto.com

“ I grandi allenatori sono quelli che riescono a creare le condizioni intorno a una scintilla e permettere a quella scintilla di divampare. Questo è il lavoro dell’educare, non nel senso retorico del termine, ma di colui che riesce a identificare una potenzialità e a farla esplodere e quello è il gesto dell’allenare; poi può succedere in una palestra sportiva, in un’impresa, nella scuola, in un’organizzazione, in un ospedale, il gesto è lo stesso e credo sia una bella necessità anche in questo momento per il nostro paese” commenta Mauro Berruto.

Torinese classe 1969, è un allenatore di pallavolo che dopo aver guidato a molti successi – per  oltre venti anni – i più prestigiosi club in Italia e in Grecia e in seguito a una lunga esperienza alla  guida della nazionale maschile finlandese, è diventato Commissario Tecnico della nazionale  maschile italiana dal 2010 al 2015, vincendo con gli azzurri la medaglia di bronzo ai Giochi Olimpici di Londra 2012 e altre sei medaglie nelle più importanti competizioni mondiali. Nelle stagioni 2018 e 2019, su incarico del CONI, è stato nominato Direttore Tecnico delle nazionali olimpiche di tiro con  l’arco, portando per la prima volta nella storia tutte le nazionali (maschile, femminile, mixed team) alle finali del campionato europeo del 2018 (vincendo l’oro e, successivamente, il bronzo ai  mondiali del 2019 con il mixed team). Nel biennio 2017-2018 è stato Amministratore Delegato della Scuola Holden di Torino, fondata da Alessandro Baricco, prestigiosa scuola di scrittura e  storytelling, di cui ancora oggi è membro del board, consulente di corporate storytelling e docente della disciplina Instabilità nel percorso universitario Academy. È giornalista, opinionista televisivo, ha scritto due romanzi, un saggio, un paio di spettacoli teatrali e si occupa quotidianamente di  formazione manageriale e di human performance

Con “La via selvatica” un funambolo, un paesaggista, una lupologa, un allenatore sportivo, un musicista, ma anche una chef, un meteorologo, una scrittrice, uno storico, un navigatore, un semiologo e un esploratore, in un percorso lungo un anno, riveleranno l’essenza più autentica dell’uomo, necessaria per essere nuovamente capaci di ascoltare la natura e vivere in equilibrio con essa.

Il progetto è giunto al suo terzo appuntamento. Gli interventi sono trasmessi e resi fruibili online ogni 12 del mese su www.ceretto.com, e a partire dal 2021 il pubblico potrà finalmente assistere dal vivo agli incontri.

La conclusione del progetto avverrà con un’esperienza a 4 mani con gli chef Ana Roš ed Enrico Crippa, impegnati a far scoprire il lato più selvatico della loro cucina.

Calendario dei successivi appuntamenti:

12 dicembre: Ana Roš, Chef

Prime materie prime

La coltivazione, la raccolta, l’allevamento e la trasformazione. Come la maestria di una grande chef addomestica le materie prime sulla tavola.

12 gennaio: Emilio Previtali, Esploratore

Il lato nascosto e selvaggio di ognuno

Dal Nanga Parbat alle colline dietro casa. Esplorare ha a che fare con il liberare l’istinto della scoperta.

12 febbraio: Ambrogio Beccaria, Navigatore

Burrasche e calme

In mezzo all’acqua e al vento. Navigare i mari del mondo rimanendo vicini alla parte più selvaggia di sé.

12 marzo: Luca Mercalli, Meteorologo

La furia e la dolcezza del clima

Siamo abituati a vivere in un unico costante microclima: riscaldato in inverno. Rinfrescato in estate. Ma il clima sta cambiando e ci obbligherà ad essere più onesti con noi e con lui.

12 aprile: Mia Canestrini, Lupologa

Il ritorno dei lupi

I lupi sono tornati, o forse non se ne sono mai andati. Ce ne siamo accorti quando noi uomini abbiamo iniziato a disinteressarcene lasciando liberi e intatti gli spazi che i lupi si sono ripresi.

12 maggio: Nadia Terranova, Scrittrice

La scrittura selvaggia, da Pavese a…

Scrivere è un gesto solitario e selvaggio che deve infrangere le regole del civico pudore per liberare la sua energia. Scrivere è non essere domestici.

12 giugno: Franco Cardini, Storico

Il territorio e la sua storia

La storia ci insegna qualcosa? La storia delle religioni ci racconta chi siamo? Addomesticare il passato per comprendere un presente che spesso ci sfugge.

12 luglio: Tommy Kuti, Musicista

La musica non addomesticata

Il Rap, la musica delle periferie, la voce di chi non aveva voce. Come le parole cesellate e incastonate in rime e versi liberano forze nuove in chi le ascolta.

12 settembre: Stefano Bartezzaghi, Semiologo

“Salvatico è chi si salva” (Leonardo da Vinci).

La lingua cresce in noi spontanea, coi suoi frutti, i fiori, i rovi, i veleni. Cultura, o coltura, è provarsi a ordinare la selva senza sradicarla e senza rinunciare all’energia che la origina.

Il Gruppo Ceretto è un’azienda familiare che ha le sue radici in un territorio di rara bellezza come quello delle Langhe, e da tre quarti di secolo unisce alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio enogastronomico italiano la promozione dell’arte.

Per maggiori informazioni e aggiornamenti consultare il sito www.ceretto.com