“Indennità agli infermieri: dal Governo Conte una misera elemosina”

22 novembre 2020 | 11:21
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“Indennità agli infermieri: dal Governo Conte una misera elemosina”

Mario Campanella (Popolo della Famiglia): “La vita e la professionalità degli infermieri valgono una brioche al giorno?”

“Quando l’ho ascoltata pensavo fosse uno scherzo”: queste le parole di Mario Campanella, coordinatore regionale del Popolo della Famiglia, medico ed ex infermiere, alla notizia dell’inserimento nella nuova manovra di bilancio dell’indennità giornaliera per gli infermieri. “So per esperienza personale cosa vuol dire fare l’infermiere: un mestiere bellissimo ed impegnativo, sempre a contatto con i pazienti in ascolto dei loro bisogni. Proprio per questa vicinanza in molti hanno pagato addirittura con la vita il loro impegno contro il virus. Ora forse l’esecutivo li “premia” con un’indennità di specificità infermieristica, quale parte del trattamento economico fondamentale, stanziando “ben” 335 milioni, da suddividere per 278000 infermieri e infermieri pediatrici che operano in Italia nel settore pubblico. Un aumento lordo annuo in busta paga di 1205 euro, che spalmati su 13 mensilità equivalgono a circa 90 euro mensili lordi (62 euro di incremento netto al mese): un netto giornaliero in più di appena 2 euro. Una cifra ridicola, davanti alla fatica e all’esposizione di questi lavoratori, in prima linea nei reparti Covid e sul territorio. Una notizia mortificante per tutta la categoria, soprattutto per l’enorme squilibrio esistente con gli aumenti previsti per la dirigenza, che avrebbe dovuto creare migliori condizioni di lavoro per una categoria ormai allo stremo delle forze: perché non sono stati previsti per esempio turni più brevi, perché non sono stati concessi più giorni di ferie o recupero, perché non sono stati assunti tutti gli infermieri necessari (ne mancano in Italia oltre 50.000), perché non viene controllato frequentemente il loro stato immunitario?”

“Come Popolo della Famiglia – conclude Campanella – siamo vicini a tutta la categoria e chiediamo più attenzione alle loro esigenze professionali ed un aumento salariale consono al grande servizio che offrono alla nazione. Non è possibile che la professionalità e la vita di un infermiere valgano come una brioche al giorno”