“Gli impianti sciistici devono aprire: il mondo della neve è fondamentale per la provincia di Cuneo”

23 novembre 2020 | 11:14
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“Gli impianti sciistici devono aprire: il mondo della neve è fondamentale per la provincia di Cuneo”

L’appello giunge da “Fare Quadrato”, associazione che raggruppa i giovani amministratori della Granda: “Va data fiducia ai nostri operatori e va loro richiesto di essere rigorosi nel rispetto e nell’applicazione delle regole. Solo chiarezza e condivisione potranno assicurare la fruizione delle piste in sicurezza”

Prato Nevoso e Artesina, stazioni sciistiche appartenenti al comprensorio del Mondolé Ski, hanno iniziato nelle scorse ore a innevare artificialmente i pendii che, ci si augura, nelle prossime settimane ospiteranno i numerosi appassionati degli sport invernali, su tutti lo sci.

Tuttavia, la pandemia di Coronavirus in atto e la permanenza del Piemonte in zona rossa, hanno fatto sì che nascesse un dibattito nelle ultime ore sull’apertura degli impianti, assolutamente necessaria per la provincia di Cuneo, per la quale il mondo della neve rappresenta uno dei settori più rilevanti dal punto di vista economico.

“La pandemia ha impatto su tutti gli ambiti economici e, più in generale, sulla quotidianità di ognuno di noi. Il settore dello sci non fa eccezioni, purtroppo – commentano da ‘Fare Quadrato’, l’associazione dei giovani amministratori cuneesi –. Comprendiamo la posizione del Governo, stante che la salute è la priorità assoluta, e invitiamo a una più approfondita analisi: vanno coinvolti i gestori delle stazioni e le categorie che potrebbero essere quelle più colpite – come quella dei maestri di sci, al fine di individuare soluzioni che consentano l’apertura degli impianti di risalita in un contesto di assoluta sicurezza sanitaria. Il punto di equilibrio, insomma, fra la tutela della salute e la possibilità di lavorare”.

“È evidente – aggiungono – che non si possa tergiversare sul fronte sanitario, ma è altrettanto evidente che non coinvolgere nella decisione chi gli impianti li ha costruiti e li gestisce, così come i Comuni che li ospitano, potrebbe rappresentare una grave frattura, specie in quei territori che sul turismo invernale hanno costruito il proprio futuro. Va data fiducia ai nostri operatori del mondo della neve e va loro richiesto, nel caso di apertura, di essere rigorosi nel rispetto e nell’applicazione delle regole: solo chiarezza e condivisione possono assicurare la fruizione delle piste in sicurezza”.