ANCE Cuneo: lo smart working nella pubblica amministrazione? solo con il silenzio assenso

10 novembre 2020 | 12:39
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ANCE Cuneo: lo smart working nella pubblica amministrazione? solo con il silenzio assenso

Il presidente, Gabriele Gazzano: «Molti lavori pubblici e privati con gli uffici pubblici chiusi sono a rischio. È necessario introdurre il silenzio assenso dopo sessanta giorni e orari di apertura prolungata, sebbene in sicurezza»

Il comparto edilizio e delle costruzioni, interessato da una crisi che arriva da lontano, ha accolto la misura governativa del Superbonus 110% con favore, individuandola come una concreta possibilità di ripresa. Ma per esso, come per le altre pratiche autorizzative del comparto, all’orizzonte vi è un preoccupante rischio connesso alle restrizioni stabilite per ostacolare la diffusione del virus.

«In questa fase, nella quale ci stiamo confrontando con una nuova ondata di contagi da Covid-19 l’abuso del lavoro agile, lo smart working, in un contesto digitale non adeguato, porterà alla paralisi di pratiche e decisioni, con una ricaduta sulla produttività dei cantieri», dichiara Gabriele Gazzano, presidente di Ance Cuneo. «Abbiamo già constatato come, purtroppo, nella Pubblica Amministrazione uno smart working massiccio non sia sostenibile».

In un momento così delicato, in cui il comparto edile dovrà garantire un contributo per la ripresa economica e sociale, eventuali ritardi rischiano di bloccare definitivamente parte dei cantieri pubblici e privati, come quelli per gli interventi di efficientamento energetico e la messa in sicurezza con il Superbonus 110%, oggi in partenza.

I cantieri edili devono rimanere aperti, nonostante le difficoltà rappresentate dal rischio contagio, e per questo devono essere garantite la sicurezza e la protezione dei lavoratori, sostenendo maggiori costi, ma «una produzione inferiore o meno efficiente non può essere sopportata dal sistema delle imprese», sottolinea Gazzano.

Il presidente nazionale di Ance, Gabriela Buia, ha invitato a introdurre orari di apertura prolungata, su appuntamento, senza code e assembramenti, e a estendere subito il principio del silenzio-assenso a tutte le procedure autorizzative con controlli ex post «per evitare che lo smart working, si traduca di fatto in un no working».

Il Presidente di Ance Cuneo fa sua la proposta: «I dati dimostrano che non tutti gli uffici hanno un livello di digitalizzazione adeguato, né è stato predisposto un piano di formazione e di organizzazione specifica del personale, il quale da tempo soffre anche del blocco del turn-over. Stavolta non possiamo ripetere gli errori commessi durante il lockdown, quando ci sono stati sei mesi per prepararci».

«Non attribuiamo al Superbonus 110% caratteristiche miracolose, ma è un’iniziativa che va nella direzione di contribuire a ridare vitalità alla committenza», conclude Gabriele Gazzano. «Consapevoli dell’importanza della misura e fiduciosi nei suoi effetti anche per il nostro territorio, con Confindustria Cuneo, le altre associazioni di categoria, gli ordini professionali e i rappresentanti del mondo del credito abbiamo dato vita a un tavolo di lavoro il cui principale obiettivo è rendere più fluide le procedure e, quindi, accelerare l’apertura dei cantieri. Abbiamo predisposto il “Bonus Pass”, dossier che indica ciascuna delle azioni da fare e contiene i fac-simile di molti dei documenti necessari, circa 25, a disposizione sul sito www.uicuneo.it. Ci siamo attivati, insomma, per fare la nostra parte nel superamento dei problemi burocratici, mentre auspichiamo che sia dilazionata la scadenza del Superbonus 110%, oggi fissata troppo a breve termine, cioè al 31 dicembre 2021».