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ULTIM’ORA – Il CTS chiede “una nuova stretta” al Governo entro il week-end: coprifuoco e scuole chiuse?

16 ottobre 2020 | 12:08
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ULTIM’ORA – Il CTS chiede “una nuova stretta” al Governo entro il week-end: coprifuoco e scuole chiuse?

Secondo quanto riferito dall’ANSA, membri del Comitato Tecnico Scientifico, preoccupati dalla nuova ondata di contagi, stanno facendo pressione sul premier Conte affinché introduca misure ancora più restrittive

C’è un’ultim’ora clamorosa relativa alla pandemia di Coronavirus in Italia: secondo quanto riferisce l’ANSA, il Comitato Tecnico Scientifico avrebbe richiesto al Governo di adottare provvedimenti più restrittivi che superino l’attuale DPCM, possibilmente entro il week-end.

Stando a quanto riportato dall’agenzia, le ipotesi più plausibili sono quelle dell’introduzione di un coprifuoco e della chiusura delle scuole (inizialmente solo superiori), con l’attivazione della didattica a distanza.

Una notizia confermata all’ANSA anche da Dario Franceschini, capo delegazione del Partito Democratico al Governo: Ho chiesto ieri al presidente Conte una riunione appena sarà rientrato da Bruxelles per decidere senza indugio nuove misure nazionali per contenere il contagio, ovviamente d’intesa con le Regioni”.

Sandra Zampa, sottosegretario alla Salute, ai microfoni di RaiNews24 ha aggiunto che “in questo momento nessuno di noi sta pensando al lockdown del Paese, dobbiamo fare in modo che questo non avvenga, e questo si può fare agendo sui comportamenti: meglio rinunciare a una cena o andare a trovare gli amici. Ce la possiamo fare, quello che conta adesso è il numero dei tamponi, che oggi sono molti di più rispetto a marzo, prendere in carico presto i pazienti e tracciare i contatti”.

E sulle scuole? La chiusura delle scuole deve essere l”ultima ratio’ per il Paese, mentre si può agire sugli orari. Sinceramente penso che possa essere un’ipotesi quando le altre strade sono state percorse: un Paese non può decidere di chiudere per prime le scuole, che sono fondamentali anche per la salute dei ragazzi. Vanno fatte scelte sugli orari, perché bisogna agire sui trasporti. Nelle grandi città il problema dei trasporti esiste, lavoriamo sugli orari di lavoro e della scuola, sui turni”.