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Nuovo DPCM, stasera l’ulteriore stretta: dubbi su scuole, bar, ristoranti, palestre e piscine. Stop anche a fiere e congressi?

18 ottobre 2020 | 11:54
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Nuovo DPCM, stasera l’ulteriore stretta: dubbi su scuole, bar, ristoranti, palestre e piscine. Stop anche a fiere e congressi?

Oggi il premier Giuseppe Conte dovrebbe parlare alla nazione e annunciare il nuovo decreto. In bilico anche gli sport dilettantistici di contatto e la capienza massima degli autobus. Praticamente sicuro l’incremento dello smart working

È altamente probabile che l’annuncio ufficiale giungerà entro la prima serata di oggi, domenica 18 ottobre, quando il premier Giuseppe Conte dovrebbe parlare alla nazione per introdurre e presentare il nuovo DPCM, richiesto a gran voce dal Comitato Tecnico Scientifico nelle ultime ore a fronte di un aumento considerevole dei nuovi casi di Coronavirus.

Il condizionale, tuttavia, è d’obbligo, in quanto non è stato ancora raggiunto un punto d’intesa fra il Governo, le Regioni e gli enti locali circa le restrizioni da introdurre. Come riporta l’ANSA, il ministero dello Sport fa sapere che nessuna decisione è stata presa ancora in merito alla chiusura di palestre e piscine. Il settore ha affrontato ingenti spese per adeguare i propri spazi ai protocolli di sicurezza e  nessuna evidenza scientifica denuncia focolai in relazione all’allenamento individuale nei luoghi controllati”.

Ma i nodi da sciogliere sono anche altri: dallo stop ai bar a partire dalle 21 a quello ai ristoranti dalle 23 o 24, dagli orari scaglionati per la scuola alla possibile riduzione della capienza massima degli autobus, senza dimenticare il probabile divieto agli sport di contatto praticati a livello dilettantistico e l’ormai famigerato “coprifuoco”.

Il confronto fra l’esecutivo nazionale e gli enti locali è imperniato anche sul possibile “fermo” a fiere e congressi e sull’ipotesi di vietare la consumazione di alcolici in piedi fuori dai locali dalle 18 in avanti.

Quasi sicuro, invece, l’incremento dello smart working, come peraltro preannunciato dal ministro della Salute, Roberto Speranza.

Non si fa più riferimento, infine, a parrucchieri, estetisti e saloni di bellezza, che dovrebbero pertanto essere esclusi dal nuovo provvedimento.