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Morte partigiano Mosca, Ughetta Biancotto: “L’Anpi che tu hai amato ti porterà sempre nel cuore”

11 ottobre 2020 | 10:13
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Morte partigiano Mosca, Ughetta Biancotto: “L’Anpi che tu hai amato ti porterà sempre nel cuore”

Cecco, il partigiano, aveva fatto la scelta di combattere contro il regime fascista che aveva 19 anni

Scrive Ughetta Biancotto, presidente ANPI Cuneo.

“Ha ancora compiuto 96 anni il giorno 7 ottobre, ma lui non non ha potuto mangiare quella bella torta che i suoi figli, Gelli e Gianni gli avevano portato in ospedale, per il suo compleanno, segno di amore dei figli verso il padre.
CECCO, il partigiano, aveva fatto la scelta di combattere contro il regime fascista che aveva 19 anni. Aveva respirato la sua avversione al fascismo dal padre socialista, operaio che nel suo lavoro di fabbrica capiva e discuteva con gli altri di uguaglianza, democrazia e di Libertà.
Questi messaggi Francesco (Cecco) li conosceva bene e a scuola era un ribelle, non sopportava il saluto “fascista”, le adunate del sabato, la divisa, dove tutto il pensiero doveva essere omologato e dove il rispetto per le persone che erano contrarie alla dittatura del Duce e alle scelte che hanno portato i giovani in guerra, in prigione, in esilio o nei campi di lavoro e di sterminio.
Dopo l’8 settembre, CEK, come lo chiamarono i suoi compagni di lotta scelse da Cuneo, decise di andare in Valle stura, prima a Valloriate, insieme ad alcuni amici, sul monte Tamone, e poi a Paraloup dove conobbe Dante e Alberto Bianco, l’eroe Nazionale Duccio Galimberti e poi Giorgio Bocca e tanti altri Fresia Mario e infine
quando arrivò Nuto nei periodi successivi.
Mi ha raccontato delle sue vicende anche al Chiot Rosa, a San Matteo, di Valgrana, dove i partigiani nel dicembre del ’43-’44 si spostarono e vissero alcuni mesi con attacchi da parte dei tedeschi e dei suoi accoliti fascisti. E inoltre ricordava l’accoglienza e l’aiuto dei valligiani nei confronti dei “ribelli partigiani”, la loro generosità, il loro coraggio e il loro altruismo.
Quei sentimenti che Cecco ha sempre portato avanti nella sua vita: generosità, allegria, simpatia ed empatia.
Socievole e affabile con tutti, nell’Anpi Cecco ha dato e partecipato alla vita associativa finché la salute glielo ha permesso. Sportivo, ha amato molto il tennis, in cui gareggiava e dava dimostrazione agli amici di una passione e capacità di gioco e rigore.
E poi come non dimenticare i nostri Natali laici in compagnia e in allegria, con Neno Peano, Remo Masoero, Renè Mattalia, Attilio Martino e Don Aldo Benevelli.
Non mancava mai alla Fiaccolata del 24 aprile a Cuneo e infine insieme ad Anna e ai figli nella sua casetta a San Biagio di Mondovi dove si festeggiava sempre il 1° maggio festa dei lavoratori. Era un bel rito importante.
Grazie Cecco, sei stato un punto di riferimento per tutti noi. Lo hai raccontato ancora nel mese di
febbraio alle interviste del libro “Noi Partigiani” di Gad Lerner.
Ti saluteremo lunedì 12 al parco della Resistenza a Cuneo, la tua città, e insieme dedicheremo a te la bella canzone BELLA CIAO, la canzone più conosciuta a livello mondiale, che parla di libertà, democrazia, riscatto contro l’invasore.
Ciao Cecco, e un ricordo e un pensiero ad Anna, la tua compagna per oltre 70 anni della tua vita, a Gelli, a Gianni, Franco e ad Alessandro.
Un abbraccio da tutta l’Anpi che tu hai amato e che ti porterà sempre nel Cuore.”