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Firmato il protocollo di intesa tra il Forte di Bard e l’Associazione Octavia Terre di Mezzo

26 ottobre 2020 | 14:27
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Firmato il protocollo di intesa tra il Forte di Bard e l’Associazione Octavia Terre di Mezzo

L’accordo è stato siglato sabato 24 ottobre al Forte di Bard

Promozione di iniziative di valorizzazione culturale e turistica, collaborazione nell’avvio di attività di studio, ricerca, conservazione del patrimonio, realizzazione di eventi e mostre, e partecipazione a bandi di finanziamento italiani ed europei. Sono i principali obiettivi del Protocollo d’Intesa siglato sabato 24 ottobre al Forte di Bard, tra l’Associazione Forte di Bard e l’Associazione Octavia Terre di Mezzo, cui fanno capo 15 Comuni della pianura del Cuneese che condividono sulla base di un comune retaggio storico-culturale, un progetto di sviluppo turistico. Alla firma erano presenti il Presidente dell’Associazione Octavia, Riccardo Ghigo, i Sindaci di Cardé, Casalgrasso, Cavallerleone, Faule, Monasterolo di Savigliano, Moretta, Murello, Polonghera, Revello, Ruffia, Scarnafigi, Torre San Giorgio, Villafalletto, Villanova Solaro e Vottignasco e, per l’Associazione Forte di Bard, la Presidente Ornella Badery.

«Rapidità di azione e concretezza sono ottimi presupposti per costruire un proficuo legame di collaborazione anche alla luce dei molti punti di affinità tra i due territori – ha affermato la Presidente del Forte di Bard, Ornella Badery-. Il Forte di Bard è stato costruito per il futuro: in quest’ottica investire nelle reti è importante perché favorisce lo scambio e il progresso. La sana contrapposizione di idee e progetti fa maturare: gli scambi che potremo avviare con l’Associazione Octavia Terre di Mezzo potranno essere molteplici e a 360 gradi, dall’arte, alla cultura, all’enogastronomia».

«Pur se in epoche storiche diverse il Forte di Bard e Le Terre di Mezzo sono stati esempio di Resistenza e difesa del territorio e delle sue eccellenze artistiche e culturali: il Forte di Bard con una straordinaria prova di forza e coraggio che ha rallentato per due settimane la discesa dell’armata francese guidata da Napoleone primo Console verso la Pianura Padana, le Terre di Mezzo con una rinascita culturale ed artistica, propiziata anche dalla marchesa Margherita di Foix, che fu degna di essere paragonata al rinascimento fiorentino – commenta il presidente dell’Associazione Octavia Riccardo Ghigo – Oggi il Forte di Bard è l’esempio tangibile di come un bene materiale austero e fortificato possa diventare un’arca di cultura e rinascita economica per un’intera valle e per tutto l’arco alpino e prealpino; allo stesso modo le Terre di Mezzo con i loro castelli, le chiese, le abbazie e le corti della loro nobiltà rurale, stanno cercando di far rinascere le loro peculiarità storico-artistiche di maggior pregio. Uno sforzo simile che i quindici Comuni firmatari dell’Associazione Octavia ed il Forte di Bard intendono affrontare insieme. Due territori, due piccoli popoli, due piccole patrie accomunate da un solo obiettivo: voler bene alla propria terra e proiettarla in un contesto nuovo di visione europea».

«L’evento legato al progetto Alpi dell’arte: Restitussion, svoltosi a Revello a settembre, è stato l’occasione per concretizzare nel giro di poche settimane, un accordo in cui il Forte si impegna a fornire ai partner piemontesi un supporto alle iniziative culturali e alla costruzione di un sistema di gestione – commenta il Direttore del Forte di Bard, Maria Cristina Ronc -. L’avvio in tempi così rapidi di questo percorso si deve alla disponibilità e allo spirito di collaborazione di tutti i partner».

«La visibilità del Forte di Bard sarà utile per veicolare le potenzialità che questi territori vogliono esprimere – ha sottolineato nel suo intervento di saluto, il consigliere regionale della Valle d’Aosta, Renzo Testolin -. Un percorso che sancisce la volontà di darsi reciprocamente una opportunità superando i confini, per creare un’unione tra le Terre di Mezzo e le Terre Alte della Valle d’Aosta. Dalla condivisione dei valori legati alla montagna e al patrimonio storico-culturale si potrà dare vita ad un percorso di crescita».