“Ridurre il numero dei parlamentari? Io lo raddoppierei…”

6 settembre 2020 | 16:22
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“Ridurre il numero dei parlamentari? Io lo raddoppierei…”

Fabio Panero (segretario regionale di Rifondazione Comunista): “Occorre essere rappresentati meglio, non meno. Si riduca lo stipendio, non il numero dei parlamentari. Non abbiamo problemi di quantità, ma di qualità politica, innanzitutto a causa di una legge elettorale nella quale se metti un incapace al primo posto della lista e un genio all’ultimo viene eletto l’incapace e non il genio senza che vi sia possibilità di scelta diversa”

Nella giornata di ieri (sabato 5 settembre), Rifondazione Comunista è scesa in piazza per manifestare e sostenere le ragioni del NO al Referendum del 20 e 21 settembre prossimi. Anche a Cuneo, donne e uomini del partito che fu di Fausto Bertinotti hanno manifestato con un gazebo informativo in piazza Galimberti, all’angolo con via Roma.

“E’ stato un momento molto utile – dichiara a Cuneo24 il segretario regionale Fabio Paneroin cui abbiamo potuto spiegare le ragioni del NO a un referendum che è un vero e proprio attacco nei confronti della Costituzione e che, se vincesse il SI, farebbe diventare il nostro paese l’ultimo in Europa per rappresentanza”.

“Occorre – aggiunge Panero – tagliare i privilegi, questo sì, soprattutto in una fase come questa. Si riduca lo stipendio dei parlamentari, non il loro numero. Personalmente preferire avere il doppio dei parlamentari che guadagnano 2500 euro al mese, piuttosto che un numero ridotto di persone che guadagna quanto, vergognosamente, guadagna ora. Quella proposta è una riforma in conseguenza della quale in pochissimi deciderebbero per tutti noi. Una storia che si vede e si rivede ormai da decenni, prima con Berlusconi, poi con Renzi e oggi con i 5 Stelle in enorme difficoltà: il progressivo superamento della rappresentanza popolare per aprire al presidenzialismo”.

“Si tratta di un referendum demagogico che fa presa sulla pancia delle persone perchè pone un quesito al quale istintivamente a tutti verrebbe spontaneo rispondere SI. Ma che in realtà non risolverebbe nulla visto che il problema italiano non è di quantità, ma di qualità politica. Problema che nasce innanziatutto dal fatto che siamo una democrazia bloccata da una legge elettorale nella quale non è possibile scegliere chi viene eletto e dove se metti un incapace al primo posto della lista e un genio all’ultimo viene eletto l’incapace e non il genio senza che vi sia possibilità di scelta diversa” conclude Panero.