Ormea è pronta a incoronare il vincitore dell’edizione 2020 de “La Quercia del Myr”

25 settembre 2020 | 10:47
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Ormea è pronta a incoronare il vincitore dell’edizione 2020 de “La Quercia del Myr”

Il premio letterario nazionale potrà fregiarsi della presenza in sala di alcuni ospiti d’onore, fra cui il giallista Piergiorgio Pulixi, l’autrice Maria Masella, la traduttrice Ilide Carmignani e lo scrittore Giuseppe Mendicino

Alle 17 di domani, sabato 26 settembre il salone della Società Operaia di Ormea ospiterà la cerimonia di premiazione della quarta edizione del premio letterario nazionale “La Quercia del Myr”, che dopo tre anni trascorsi a Roburent ha trovato una nuova, accogliente casa in alta val Tanaro.

Il concorso, aperto a tutti gli autori italiani e stranieri, si articola in tre differenti sezioni: racconto inedito a tema libero in lingua italiana, romanzo inedito ad ambientazione piemontese, romanzo edito in lingua italiana; inoltre, per i giovani fino ai 18 anni, è stata istituita una categoria speciale, quella del racconto a tema libero.

“Espletate le registrazioni e tutte le procedure anti-Covid – dichiarano gli organizzatori –, l’evento avrà inizio con il saluto delle autorità e la consegna dei premi agli ospiti d’onore, che anche quest’anno saranno di prima grandezza: Piergiorgio Pulixi (giallista dell’anno), Maria Masella (premio alla carriera), Ilide Carmignani (traduttrice dell’anno), Giuseppe Mendicino (premio Montagna 2020). La premiazione proseguirà poi con la consegna dei premi ai finalisti, la nomina dei vincitori delle tre categorie e del vincitore assoluto che, oltre a targa e trofeo, porterà a casa un assegno di mille euro. Sul palco si alterneranno anche i fautori del premio, Bruno Vallepiano e Carlo Turco, mentre brani delle loro opere saranno letti dall’attore Lello Ceravolo con l’accompagnamento musicale della pianista Carla Bellini”.

Una premiazione che sarà una festa del libro e della cultura, perché anche così si reagisce alle difficoltà generate da una crisi sanitaria inattesa e dolorosa, ricostruendo le condizioni perché la nostra vita possa tornare ad essere confronto, ascolto e relazione”.