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L’Albero della Riconciliazione unisce Boves e Schondorf Am Ammersee in ricordo del 19 settembre 1943

19 settembre 2020 | 10:19
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L’Albero della Riconciliazione unisce Boves e Schondorf Am Ammersee in ricordo del 19 settembre 1943
L’Albero della Riconciliazione unisce Boves e Schondorf Am Ammersee in ricordo del 19 settembre 1943
L’Albero della Riconciliazione unisce Boves e Schondorf Am Ammersee in ricordo del 19 settembre 1943
L’Albero della Riconciliazione unisce Boves e Schondorf Am Ammersee in ricordo del 19 settembre 1943
L’Albero della Riconciliazione unisce Boves e Schondorf Am Ammersee in ricordo del 19 settembre 1943
L’Albero della Riconciliazione unisce Boves e Schondorf Am Ammersee in ricordo del 19 settembre 1943

E’ quello che viene innalzato oggi per unire sotto la colomba della pace i due comuni, ma anche il Piemonte e la Baviera, l’Italia e la Germania per onorare i tragici fatti del 19 settembre 1943 quando Boves fu teatro della prima strage nazista in Italia nella quale 24 persone vennero barbaramente trucidate e 350 case date alle fiamme

Boves. Un albero che unisce sotto la colomba della pace il Comune di Boves e quello di Schonodorf Am Ammersee, il Piemonte e la Baviera, l’Italia e la Germania per onorare oggi i tragici fatti del 19 settembre 1943 quando Boves fu teatro della prima strage nazista in Italia nella quale 24 persone vennero barbaramente trucidate e 350 case date alle fiamme. E’ quello che viene innalzato oggi presso i Giardini Klaus Von Staffenberg (eroe della Resistenza al nazismo) contestualmente al conferimento della cittadinanza onoraria di Boves al sindaco di Schondorf Am Ammersee, Alexander Herrmann, ed all’ex consigliere del comune tedesco, Kurt Bergmeier.

L’Albero della Riconciliazione è il frutto del gemellaggio tra i comuni di Boves e di Schondorf Am Ammersee che, suggellato oggi, ha tuttavia radici lontane, visto che trae origine da un’iniziativa dell’allora da poco eletto sindaco Maurizio Paoletti, che in una missiva del novembre 2014 scriveva al suo omologo tedesco: “…oggi, dopo 71 anni, da quei tragici fatti, la mia generazione sente forte il bisogno di superare ogni barriera ideologica per costruire insieme una comunità aperta al dialogo ed al rispetto… credo sia giunto il momento per gettare un ponte ideale che avvicini i nostri due popoli agevolando l’incontro tra i giovani delle nostre comunità attraverso un percorso di conoscenza ed amicizia”.

Un invito accolto con grande entusiasmo dal primo cittadino di Schondorf, già allora Alexander Herrmann, il quale rispose definendo eccellente l’idea di un avvicinamento amichevole tra i due comuni, e da cui ebbe origine un cammino di pace e riconciliazione tra le comunità che si concretizzò il 20 settembre 2015 a Boves con la sottoscrizione di un patto di amicizia “…in conformità alle norme internazionali che riconoscono i diritti innati della persona umana, che sanciscono il rifiuto della guerra come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali ed il rifiuto delle ideologie nazista e fascista, che promuovono la cooperazione fra popoli e che riconoscono nella pace un diritto fondamentale delle persone e dei popoli… così da trasformare la tragedia del 19 settembre 1943 in occasione di conoscenza, di crescita unitaria e di progettualità per il futuro”.

Quello tra Boves e Schondorf Am Ammersee è oggi un rapporto di amicizia e fratellanza che le ripetute occasioni di incontro tra le rispettive comunità civili e ecclesiastiche dei due comuni di questi anni hanno intensificato e rafforzato. I rappresentanti del comune tedesco, infatti, non hanno mai fatto mancare la loro presenza, non solo nei momenti di festa, ma anche durante le ricorrenze dei momenti più difficili della storia bovesana. In particolare, alle celebrazioni dei fatti del 19 settembre 1943 è sempre stato presente l’ex consigliere Kurt Bergmeier, nato proprio nel giorno in cui Boves veniva data alle fiamme, e che dunque rappresenta un ideale legame tra le due comunità come filo della vita che lega la nascita alla morte. Simbolico, a riguardo, l’abbraccio sul sagrato della Parrocchia di Boves tra Kurt e l’ultimo partigiano bovesano, Natalino Macario, che, quel 19 settembre 1943, videro davanti agli occhi l’uno la vita, l’altro la morte.

Un cammino comune il cui culmine naturale è dunque l’Albero della Riconciliazione attraverso il quale i due sindaci vogliono ulteriormente consolidare l’unione tra le due comunità “affinchè le generazioni future abbiano un tronco robusto per continuare in questo cammino di crescita nel segno della riconciliazione, della pace e della fratellanza, un albero che affonda le proprie radici nella terra di una città martire vittima dell’odio nazifascista. Dalle ceneri dell’odio il sindaco di Boves e il sindaco di Schondorf stanno ricostruendo un mondo di pace e fratellanza da lasciare in eredità alle future generazioni”.

E non è un caso che è proprio nel giardino bovesano dedicato al tedesco Claus Von Staufenmbert, che molto si adoperò per porre fine alla dittatura hitleriana, che oggi viene innalzato questo autentico monumento alla pace e alla fratellanza. Un invito, insomma, a quel perdono che Nelson Mandela riteneva un’arma potente perchè libera l’anima e rimuove la paura.