La Regione Piemonte aggiorna il piano pandemico operativo Covid-19

24 settembre 2020 | 17:31
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La Regione Piemonte aggiorna il piano pandemico operativo Covid-19

L’assessore regionale Icardi: “L’emergenza richiede risposte coordinate e sistemiche, durante le quali il momento di pianificazione deve essere condiviso dai responsabili delle decisioni e il momento dell’azione deve essere conosciuto prima che l’evento si verifichi”

L’ufficialità è pervenuta in data odierna: la Giunta regionale ha approvato l’aggiornamento del piano pandemico operativo Covid-19 territoriale e ospedaliero del Piemonte. I suoi punti cardine sono la revisione delle azioni chiave per le organizzazioni sanitarie regionali e locali e per tutti gli altri attori coinvolti, l’individuazione delle misure da adottare per ogni fase, la definizione delle procedure di riferimento.

Il documento è immediatamente operativo, si applicherà fino al superamento delle problematiche correlate all’infezione e potrà essere modificato in base alla situazione epidemiologica.

L’assessore regionale alla Sanità, Luigi Genesio Icardi, puntualizza che il piano ha come principio ispiratore il fatto che “l’emergenza Covid-19 richiede risposte coordinate e sistemiche, durante le quali il momento di pianificazione deve essere condiviso dai responsabili delle decisioni e il momento dell’azione deve essere conosciuto prima che l’evento si verifichi”.

Cosa si vuole ottenere.

– Aggiornare la preparazione alla pandemia a livello regionale e locale per identificare, confermare e descrivere rapidamente casi di patologia, in modo da riconoscerne tempestivamente l’inizio;

– minimizzare il rischio di trasmissione e limitare la morbosità e la mortalità mediante azioni di sorveglianza sanitaria;

– attivare una congrua risposta organizzativa e tecnica al livello di prevenzione, territorio, strutture residenziali, domicilio, ospedale, ecc;

– ridurre l’impatto della pandemia sui servizi sanitari e sociali ed assicurare il mantenimento dei servizi essenziali;

– assicurare un’adeguata formazione del personale coinvolto;

– garantire informazioni aggiornate e tempestive per i decisori, gli operatori sanitari, i media e la popolazione;

– monitorare l’efficienza degli interventi e mantenere sistematicamente adeguato il Piano.

Le azioni chiave. Dal punto di vista operativo, le azioni chiave per fase di rischio riguardano, in particolare, l’attivazione delle risorse aggiuntive, la sorveglianza epidemiologica e virologica, le misure di prevenzione e controllo dell’infezione, l’organizzazione delle attività per la gestione dei pazienti a livello domiciliare, territoriale e ospedaliero, lo sviluppo del sistema di comunicazione e di formazione, il monitoraggio dell’attuazione delle azioni pianificate per fase di rischio.

L’attuazione. Le indicazioni del nuovo piano vengano messe in atto dalle aziende sanitarie locali, attraverso le Unità di gestione Covid e le altre loro strutture, sotto il coordinamento e la supervisione del Dipartimento Interaziendale funzionale a valenza regionale Malattie ed Emergenze infettive, ferme restando le specifiche responsabilità professionali e gestionali dei responsabili delle strutture incaricate.

La rete sanitaria. La revisione del piano interessa una rete di servizi sanitari composta da 12 Asl con 37 ospedali a gestione diretta e 2 ex sperimentazioni gestionali, 33 distretti, 12 Dipartimenti di prevenzione, 3 aziende ospedaliere, 3 aziende ospedaliere-universitarie, 3 Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (IRCCS) privati, 42 case di cura private, 5 istituti qualificati presidi delle Asl.