I problemi delle strutture sanitarie assistite per gli anziani nella Granda

21 settembre 2020 | 09:00
Share0
I problemi delle strutture sanitarie assistite per gli anziani nella Granda

Si è riunita in Provincia la “cabina di regia” cuneese su convocazione del presidente Borgna per fare il punto della situazione

Criticità legate alla carenza del personale infermieristico che dalle residenze sanitarie assistite (rsa) si è trasferito in ospedale o nei servizi Asl, preoccupazione per la tenuta del loro sistema economico, con meno ospiti e difficoltà di nuovi ingressi anche a causa delle complesse procedure, oltre ad un aumento dei costi per sanificazioni e dispositivi di protezione. Inoltre, e non ultimo, difficoltà per i risvolti umani e relazionali che l’emergenza Covid sta causando agli anziani. Sono alcune delle problematiche emerse dalla riunione della cosiddetta “cabina di regia” cuneese per il coordinamento e il monitoraggio dell’attuazione del protocollo d’intesa fra Unità di crisi regionale e le Province per il contrasto e contenimento del virus Covid 19 negli ambienti delle Rsa che si è riunita giovedì 17 settembre in Provincia a Cuneo.

A convocarla è stato il presidente Federico Borgna che ha invitato i rappresentanti di Prefettura, Asl Cn1 e 2, Regione Piemonte Settore programmazione socioassistenziale e sociosanitaria; Dipartimento interaziendale malattie e emergenze infettive, associazioni datoriali, organizzazioni sindacali, Ordini professionali di medici e infermieri ed enti gestori e ovviamente i sindaci dei Comuni in rappresentanza delle Asl. I lavori sono stati guidati da Aurelio Galfrè, recentemente nominato dalla Provincia nel ruolo di coordinatore della Cabina di regia cuneese Rsa.

Dai lavori sono emersi soprattutto i problemi gestionali per le strutture assistenziali e le preoccupazioni per i risvolti sanitari, ma anche le difficoltà legate alle rigide restrizioni che hanno di fatto limitato al massimo, per non dire precluso, ogni rapporto sociale e umano con gravi conseguenze di regressione psicologica e fisica sugli anziani ospiti. La relazione dell’Associazione provinciale case di riposo (pubbliche e private) ha sottolineato come quelle che hanno avuto problemi diretti di covid abbiano dovuto affrontare situazioni difficili, del tutto straordinarie rispetto alla quotidianità degli interventi, spesso senza aiuti e che anche le residenze covid-free abbiano dovuto organizzarsi per evitare il contagio, secondo protocolli di complessa realizzazione.

A più voci è stato chiesto di poter superare tale situazione emergenziale con deroghe temporanee e aiuti finanziari alle strutture. Nel frattempo, si procederà con la programmazione dei tamponi per operatori e ospiti, pur considerando la difficoltà di un controllo a tappeto data la stretta cadenza periodica prevista. E’ poi stato sollevato il problema dei dispositivi di sicurezza per i quali sarebbe utile un coordinamento in termini di reperimento e scorte. Altra carenza riguarda la formazione del personale, in particolare la necessità di qualificare maggiormente gli operatori sociosanitari (oss). A fini di programmazione sarà utile un feedback dei vari monitoraggi effettuati per conoscere le valutazioni svolte e le analisi su quanto accaduto nelle strutture affette, nonchè le dinamiche per prevenire il problema. La prossima Cabina di regia sarà tra un mese per affrontare insieme le problematiche e individuare proposte operative.