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I cuneesi “Gli Amici al Var” raccontano l’esperienza di “Reazione a catena”

2 settembre 2020 | 21:12
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I cuneesi “Gli Amici al Var” raccontano l’esperienza di “Reazione a catena”
I cuneesi “Gli Amici al Var” raccontano l’esperienza di “Reazione a catena”
I cuneesi “Gli Amici al Var” raccontano l’esperienza di “Reazione a catena”

Per due settimane, nella seconda metà di agosto, hanno fatto compagnia agli italiani nel preserale di Raiuno condotto da Marco Liorni

Tre ragazzi semplici appassionati di calcio: Riccardo, Daniel e Paolo. Per due settimane, nella seconda metà di agosto, hanno fatto compagnia agli italiani nel preserale di Raiuno nel programma “Reazione a catena” condotto da Marco Liorni. Sono gli Amici al Var.

Riccardo Porfido, 23 anni, residente a Borgo San Dalmazzo, laureando DAMS, commentatore sportivo del Cuneo Volley, appassionato e insegnate di teatro. Ci racconta: “Con Daniel ci conosciamo dalle medie, quando abbiamo iniziato a giocare a calcio insieme nel Boves dove, qualche anno dopo, abbiamo conosciuto anche Paolo). Io e Daniel, inoltre, abbiamo frequentato il liceo scientifico nella stessa classe. Un’altra cosa che ci accomuna tutti e tre, è il fantacalcio. Partecipare a Reazione a catena è un sogno che io e Daniel condividevamo da più di 5 anni, ma ci mancava il terzo componente della squadra. Tre anni fa, dopo un’asta del fantacalcio, abbiamo fatto un piccolo provino con i nostri amici e abbiamo individuato in Paolo “l’indovino” perfetto. Da lì la decisione di iscriverci. Il nome della squadra è legato alla nostra passione per il calcio, come anche quello dell’anno scorso, “Gli SpazzaVia” e al fatto che Daniel, dopo aver giocato per anni, si è convertito al lato oscuro della forza: è diventato un arbitro.”

Infatti i tre cuneesi erano alla loro seconda partecipazione. Continua Riccardo: “L’anno scorso eravamo andati con l’obiettivo di vincere e non per fare una “scampagnata” in tv… Dunque di quell’esperienza ci siamo portati dietro solo tanta delusione. Quell’esperienza, però, ci è servita probabilmente molto di più di una vittoria, perché ci ha spinto a migliorarci e ci ha fatto capire quanta strada ancora c’era da fare per ritagliarsi un ruolo da protagonisti. Quest’anno, grazie al cambiamento del regolamento, che permetteva alle squadre perdenti degli anni precedenti di riprovarci, abbiamo deciso di tornare, perché avevamo tanta voglia di rivalsa. Dopo aver sostenuto il terzo provino, è arrivata la fatidica chiamata da Napoli, e allora siamo partiti alla volta degli studi di Reazione a catena. La nostra preparazione è stata intensa, con uno studio meticoloso finalizzato principalmente all’Intesa vincente. La soddisfazione di battere i Ritentacoli, alla loro 12ª puntata, è stata immensa, ma ancora più gioie ci ha dato il record che abbiamo stabilito durante la seconda puntata: le 26 parole totalizzate all’Intesa vincente (record assoluto nel preserale). Inoltre siamo riusciti a toglierci altre soddisfazioni, come quella di essere, al momento, i campioni più longevi di questa stagione. In totale abbiamo vinto poco più di 36 mila euro… E forse questo è l’unico rammarico, dato che, con un pizzico di fortuna in più, avremmo potuto racimolare una somma maggiore. Speriamo vivamente che la nostra esperienza a Reazione a catena non sia finita qua… Il nostro sogno è quello di partecipare, prima o poi, a un torneo dei campioni (e visto il record di 26 parole, qualche speranza ce l’abbiamo).”

Daniel De Santis, ha 23 anni e frequenta la laurea magistrale di Psicologia del lavoro e del benessere delle organizzazioni a Torino. “La mia aspirazione è appunto quella di diventare responsabile delle risorse umane di una grande azienda. Allo studio affianco il lavoro di cameriere, durante il week end nell’agriturismo Cascina Veja. Mi piace molto ma ovviamente è solo un lavoro temporaneo. Sono un grandissimo appassionato di calcio, amo il calcio e tutto ciò che ci sta attorno, infatti dopo 15 anni giocati nel ruolo di portiere ho deciso di diventare arbitro e tutt’ora faccio l’arbitro.”

Paolo Cavallo, ho 22 anni è di Boves. Si è laureato a luglio nella triennale di Business and Management a Torino e vuole proseguire gli studi con una magistrale nell’ambito finanziario. “Il calcio, sport che pratico da quando sono bambino – confida a Cuneo24 – ci ha datti incontrare. Sono molto competitivo e mi piace mettermi in gioco, e sicuramente questa esperienza è stata una grande occasione per metterci alla prova, sfida che abbiamo accettato ben volentieri e di cui sono davvero contento e orgoglioso.”

Riccardo in un post cerca di spiegare quanto, cosa e chi porta con sè di questa esperienza: “È stato bello grazie a Paolo, che ha evitato che io e Daniel ci menassimo in più di un’occasione, che non mi faceva sentire a disagio a usare il jolly, usandone sempre lui uno prima di me, e che ci ha sempre caricati durante le intese vincenti, anche e soprattutto nei momenti più difficili.È stato bello grazie a Daniel, che ha condiviso con me questo sogno di Reazione a catena da più di 5 anni, che ha lavorato più di tutti per aggiungere parole su parole e che mi sussurrava in continuazione cavolate nell’orecchio durante le puntate. È stato bello (e soprattutto possibile) grazie a Christian che ci ha dato una seconda chance. È stato bello grazie a Marco Liorni e la sua simpatia, a Luca, a Ciro, alle costumiste, ai tombini continui di Tonino e a Paola che ci ha fatti sentire a casa nel suo hotel. È stato bello grazie agli “haters” e ai fan che ne hanno scritte di tutti i colori e che mi hanno fatto divertire dalla prima all’ultima puntata. Insomma, se non si fosse capito… È STATO BELLO! E spero davvero che non sia finita qui e che, prima o poi, si possa tornare in quello studio a toglierci ancora qualche soddisfazione. E’ stato bello, davvero tanto.”