Giuseppe Conte gela Cirio e la Juventus: “Riapertura stadi? Inopportuna”

6 settembre 2020 | 12:18
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Giuseppe Conte gela Cirio e la Juventus: “Riapertura stadi? Inopportuna”

Manca ancora il parere del Cts, però il pensiero del premier pare non lasciare aperto alcuno spiraglio: “Per quanto mi riguarda, l’assembramento è inevitabile, non solo sugli spalti, ma anche in fase di entrata e uscita dall’impianto”

La Regione Piemonte ha fatto un tentativo e la Juventus ci ha sperato, ma, a quanto parte, le speranze si sono infrante ieri di fronte alle dichiarazioni rilasciate dal premier, Giuseppe Conte, a “Il Fatto Quotidiano”: la Serie A riprenderà con gli stadi ancora vuoti.

Niente pubblico sugli spalti dell’Allianz Stadium per il match del 20 settembre fra i bianconeri e la Sampdoria, per il quale la società della Continassa aveva predisposto un piano strutturato per evitare gli assembramenti e garantire il totale rispetto delle norme anti-contagio, trasmettendolo poi a Roma attraverso la Regione Piemonte.

Lo stesso governatore, Alberto Cirio, aveva sottolineato come vi fosse bisogno di recuperare quella normalità sottrattaci dalla pandemia di Coronavirus, benedicendo l’iniziativa del team campione d’Italia in carica e augurandosi che venisse accolta dal Comitato tecnico scientifico. Che non si è ancora espresso, a onor del vero, anche se le parole di Conte hanno smorzato sul nascere qualsiasi tipo di speranza.

Anche il Parma, tra l’altro, aveva avanzato ufficialmente una richiesta per accogliere i sostenitori sulle gradinate dello stadio “Ennio Tardini”, ma il premier ha asserito: “Per quanto mi riguarda, la presenza allo stadio così come a manifestazione dove l’assembramento è inevitabile, non solo sugli spalti ma anche in fase di entrata e uscita, non è assolutamente opportuna.

Almeno per un po’ di tempo, dunque, il calcio nostrano pare destinato a proseguire a porte chiuse, senza il calore dei tifosi, nell’attesa di un miglioramento generale della situazione sanitaria in tutto lo Stivale. Del quale, peraltro, si avverte terribilmente bisogno.