Flavio Briatore: “Una polmonite è peggio del Coronavirus. Critiche alla Santanchè? L’Italia è un Paese di invidiosi e rancorosi”

15 settembre 2020 | 12:52
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Flavio Briatore: “Una polmonite è peggio del Coronavirus. Critiche alla Santanchè? L’Italia è un Paese di invidiosi e rancorosi”

L’imprenditore cuneese è tornato nella sua abitazione dopo essere guarito e ha voluto lanciare un messaggio sui social network: “Per i giornali ero già morto, ma sono stato male solo due giorni”

Flavio Briatore sta bene e ha fatto ritorno nella sua abitazione. Ad annunciarlo è stato lo stesso imprenditore cuneese sul suo profilo Instagram, con un video che ha già registrato migliaia di visualizzazioni: “Sono tornato a casa – esordisce nel filmato mister Billionaire –. Non voglio minimizzare il Coronavirus, però lo scorso anno ho avuto una polmonite e sono stato molto peggio, tanto che per più di una settimana sono stato ricoverato al San Raffaele di Milano. Quello che ho vissuto in quest’ultimo periodo non è paragonabile. Sono stato male 2 giorni, poi subito meglio”.

“Io credo – ha proseguito – che sia un dovere raccontare la mia esperienza, in quanto ho capito che il virus può essere sconfitto e non bisogna alimentare l’isteria collettiva. Ci possono essere comportamenti superficiali – che vanno evitati -, ma non bisogna lanciare la caccia all’untore. Il primo passaggio fondamentale, per tutti noi, è quello di affidarsi al medico, che ha curato altri malati prima di noi. In questo momento dobbiamo metterci nella mani di gente vera”.

Quanto a Daniela Santanchè, che ha ospitato Briatore nella sua dimora milanese per tutto il periodo di isolamento domiciliare, l’imprenditore desidera ringraziarla:L’hanno criticata perché siamo un Paese di invidiosi, gelosi, rancorosi, cattivi. Non voglio neanche ricordarmi cosa hanno detto di me certi giornali, per i quali ero già morto. Se si gioisce dei dolori altrui, si gioisce molto poco: si deve gioire quando la gente sta bene”.

Per poi concludere: “Adesso ricomincio a condurre la mia vita normale, per fare sì che questo virus non ci faccia morire di fame. I bollettini andrebbero fatti una volta alla settimana, non tutti i giorni. Dobbiamo affrontare con fermezza e serietà il Coronavirus e riprendere a produrre, anche in virtù del fatto che accusiamo ritardi sull’erogazione di sussidi e una disorganizzazione completa da parte del Governo”.