Cuneo, Blengino: “Ordinanza Borgna vergognosa. Non si elimina la povertà nascondendo i poveri”

8 settembre 2020 | 12:11
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Cuneo, Blengino: “Ordinanza Borgna vergognosa. Non si elimina la povertà nascondendo i poveri”

Il leader di Radicali Cuneo: “Invitiamo tutta la cittadinanza a scendere al nostro fianco contro colui che abbiamo soprannominato il Sindaco sceriffo”

Ieri sera nuovo sgombero al Movicentro di Cuneo: sono intervenute le forze di polizia e la Croce Rossa Italiana. Intanto Radicali Cuneo affila le ami nonviolente per il flashmob in programma venerdì 11 alle 18 sotto il Comune di Cuneo, a cui ha aderito anche Cuneo per i Beni Comuni, le Sardine ed altre realtà cittadine.

Commenta Filippo Blengino, Segretario di Radicali Cuneo: “Ieri sera nuovo epilogo di una situazione davvero becera. L’ordinanza antibivacco del Sindaco Borgna è una vergogna: non si elimina la povertà nascondendo i poveri. Invitiamo tutta la cittadinanza a scendere al nostro fianco contro colui che abbiamo soprannominato il Sindaco sceriffo. E mentre il PD a Pisa protesta contro un’identica ordinanza firmata dal Sindaco leghista Conti, a Cuneo è assordante il silenzio dei democratici, complici di un’ordinanza da ribrezzo”.

Anche Emma Bonino, storica leader radicale, da Roma manda un messaggio contro l’ordinanza di Federico Borgna: “Radicali Cuneo sta sollevando un problema che riguarda molte realtà italiane. Da una parte è evidente a chiunque come nelle città, grandi e piccole, sia in aumento il numero di persone che vivono all’addiaccio, che chiedono l’elemosina e che non hanno un tetto sotto il quale ripararsi. Un problema che si aggraverà ancora con la crisi economica che abbiamo davanti.  È una delle priorità delle amministrazioni individuare soluzioni, insieme ai tanti volontari che operano sui territori, che devono mirare a ridurre il problema, non a nascondere sotto il tappeto la polvere. Scrivere in un’ordinanza comunale che “è vietata la permanenza con giacigli, cartoni, materassi, coperte, sacchi a pelo o simili su suolo pubblico ed aperto al pubblico” come ha fatto il comune di Cuneo non risolve il problema, anzi rischia di aggravarlo ulteriormente” conclude la senatrice.