“Consentire il bivacco non risolve il problema dei senzatetto”

10 settembre 2020 | 18:20
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“Consentire il bivacco non risolve il problema dei senzatetto”
Carla Chiapello, Responsabile provinciale Moderati Cuneo

Commenta così Carla Chiapello, Responsabile provinciale Moderati Cuneo, il flash mob organizzato per venerdì dai Radicali a sostegno dei senza dimora

Cuneo.“Manifestare contro l’ordinanza antibivacco del sindaco Borgna non serve a risolvere il problema del vagabondaggio. Al contrario dare il permesso ai più disagiati di continuare a dormire in strada è un po’ una scorciatoia per non affrontare di petto la situazione”.

Così Carla Chiapello, Responsabile provinciale Moderati Cuneo, commenta il flash mob organizzato per venerdì dai Radicali a sostegno dei senza dimora, che ogni notte si accampano soprattutto nel sottopasso adiacente la stazione cuneese. “Mi sarei piuttosto aspettata che scendessero in piazza per chiedere che agli stagionali oltre al lavoro fosse anche garantito un posto letto”.

La polemica ormai imperversa da giorni, anche perché al Movicentro in due mesi si sono contati già dodici sgomberi per far fronte a un’emergenza che non riguarda soltanto gli stagionali, ma un vero e proprio popolo di disagiati che spesso in passato ha rifiutato l’offerta di un ricovero.

“Il Comune di Cuneo dal canto suo è sempre stato molto accogliente e sensibile al problema degli indigenti. Ma ora c’è anche un serio rischio sanitario legato al Covid – continua Chiapello –. L’ordinanza si è pertanto resa necessaria a scopo preventivo per evitare eventuali contagi e per motivi di ordine pubblico ovvero per scongiurare qualsiasi forma di violenza che possa essere determinata dal fenomeno”.

A chi accusa gli amministratori di dare troppa importanza a una questione apparentemente secondaria in confronto a violazioni ben più gravi che a volte restano impunite Chiapello risponde: “E’ vero che questo non è il peggiore dei mali. Ma se si vuole costruire una società migliore, più sana, che garantisca il benessere delle persone allora occorre intervenire anche sulle situazioni più specifiche. La scelta del Comune non credo che voglia essere repressiva, ma volta a garantire a tutti i cittadini la possibilità di usufruire degli spazi pubblici che pertanto non possono essere arbitrariamente occupati da nessuno. La libertà di ciascuno finisce laddove lede o limita la libertà degli altri”.