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Cinquant’anni fa l’apertura della strada del Colle dell’Agnello

11 settembre 2020 | 10:02
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Cinquant’anni fa l’apertura della strada del Colle dell’Agnello

Sabato 19 settembre si svolge a Pontechianale, in alta valle Varaita, un incontro commemorativo in occasione dei cinquant’anni dall’apertura della strada del Colle dell’Agnello

Sabato 19 settembre si svolge a Pontechianale, in alta valle Varaita, un incontro commemorativo in occasione dei cinquant’anni dall’apertura della strada del Colle dell’Agnello.

L’evento è organizzato dall’Unione Montana Valle Varaita e dal Consorzio BIM del Varaita per ricordare l’impresa che rese possibile il transito con veicoli a motore di un valico, il terzo più alto d’Europa dopo l’Iseran e lo Stelvio, percorso nei secoli passati da pellegrini, pastori, soldati, contrabbandieri e, in anni più recenti, dai valligiani che si recavano in Francia a cercare lavoro.

La giornata prevede un incontro tra delegazioni di amministratori italiani e francesi alla sommità del colle, per rinsaldare i legami di collaborazione e amicizia che, già sul finire degli Anni Sessanta del Novecento, furono il collante grazie al quale si riuscì a portare a termine la realizzazione della strada. L’appuntamento è previsto alle ore 10: vi prenderanno parte il Presidente dell’Unione Montana Valle Varaita, Silvano Dovetta, il Presidente del Consorzio BIM del Varaita, Marco Gallo, Christian Laurens Michel Mouron, rispettivamente Presidente e Vicepresidente dell’Office de Tourisme du Guillestrois et du Queyras e un delegato del Comune di Molines-en-Queyras.

Successivamente, alle ore 11 presso il salone dell’Hotel Chalet Seggiovia di Pontechianale, si terrà la presentazione del libro Colle dell’Agnello – Una strada appesa al cielo, curato da Gianpiero Boschero, Giampaolo Testa e Lorenzo Francesconi e pubblicato da Fusta editore di Saluzzo nell’occasione dell’anniversario. Seguirà buffet per i partecipanti.

«È passato esattamente mezzo secolo dall’apertura della strada del colle – rimarca il Presidente dell’Unione Montana Valle Varaita, Silvano Dovetta – e la nostra valle ha vissuto alterne vicende, dallo spopolamento al boom edilizio fino a questa nuova fase di crescita e sviluppo sostenibile nella quale il turismo si sta rivelando sempre più risorsa imprescindibile e collegata alla cooperazione internazionale. Oggi abbiamo il compito di salvaguardare quell’opera, a lavorare per la manutenzione della strada e per ampliarne il periodo di apertura, sfidando i 2.744 metri di quota del colle e le condizioni meteorologiche tipiche dell’alta montagna».

«Da Presidente del Bacino imbrifero del Varaita, desidero sottolineare – precisa Marco Gallo – come l’Agnello sia stato voluto e realizzato proprio dal Bim 50 anni fa. Il Colle rimane tutt’oggi l’opera più significativa e rilevante per il territorio ed è emblematica della determinante importanza di questo ente pubblico, formato dai 13 Comuni della Valle Varaita e fondato nel 1956 a Busca. Voglio cogliere questa occasione per ricordare amministratori lungimiranti come Paolo Albonico e tecnici come Romolo Bignami e Angelo Valmaggia, senza i quali l’idea di progettare e realizzare il Colle dell’Agnello non avrebbe mai visto la luce».

Meta e punto di passaggio di eventi sportivi di rilevanza internazionale il Colle dell’Agnello è una risorsa turistica ed economica preziosa per tutto il territorio.

Il libro Colle dell’Agnello – Una strada appesa al cielone racconta la storia sotto diversi aspetti, affidati a tre diversi autori.

Gianpiero Boschero, profondo conoscitore della valle Varaita, ne racconta le vicende dell’antichità, partendo dall’epoca romana per soffermarsi, in particolare, sulla singolare esperienza della Confederazione degli Escartoun.

Giampaolo Testa, giornalista che da decenni segue le vicende politico-amministrative del territorio, ripercorre i passaggi che condussero alla realizzazione della strada, soffermandosi nello specifico sulle figure politiche e tecniche che, guidate dall’ingegner Paolo Albonico, presidente del BIM e vero promotore dell’opera, portarono a compimento la realizzazione della carrozzabile.

Nella parte conclusiva del libro, Lorenzo Francesconi, giornalista esperto di cronache sportive, si occupa di sport e turismo e degli eventi che si intrecciano con la storia recente del colle.