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Martha Consolino: quando la montagna parla al femminile

27 settembre 2020 | 19:28
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Martha Consolino: quando la montagna parla al femminile
Martha Consolino: quando la montagna parla al femminile
Martha Consolino: quando la montagna parla al femminile
Martha Consolino: quando la montagna parla al femminile

La donna è la prima cuneese con la qualifica di accompagnatore di media montagna

Martha Consolino detiene un primato: oltre ad essere una vera professionista della montagna, infatti, è la prima cuneese ad aver ottenuto la qualifica di accompagnatore di media montagna. Conosciamola meglio.

Chi è Martha?Sono una ragazza di 28 anni che ha vissuto gran parte della sua vita a Cuneo ma in realtà, mia mamma è originaria della valle Stura, di Pratolungo, un piccolo paese ai piedi delle montagne, dove trascorrevo tutte le vacanze estive, invernali e weekend insieme ai miei nonni.

Quando è nata la passione per la montagna?Sono stati i nonni a trasmettermi per primi la passione per la montagna! Ero felicissima quando sapevo che andavo da loro! Finalmente si andava in montagna. Loro mi hanno fatto conoscere il lato più pratico della montagna, della dura vita in questi posti, più lavorativa che di piacere, come fare la legna, fare il fieno, coltivare, osservare le bestie, ma soprattutto è stata mia nonna a farmi conoscere la montagna, le piante, quelle commestibili e quelle no, le leggende, il nome degli alberi, delle montagne intorno a casa, le abitudini degli animali selvatici… in pratica tutto!

Quando hai scelto che di trasformare la passione in professione? Fin da piccola il mio sogno era quello di lavorare in montagna, ma soprattutto con gli animali, e per questo dopo la scuola magistrale a Cuneo ho deciso di intraprendere gli studi di Veterinaria con la specializzazione negli animali selvatici, per capirci, gli animali alpini. Mi piaceva molto, ma a causa di problemi ho dovuto smettere e cambiare strada. Questo però mi ha permesso di acquisire una grande conoscenza sulla maggior parte degli animali presenti sulle nostre montagne. Durante tutti questi periodi lavoravo presso dei rifugi, oppure ristoranti in montagna per essere il più indipendente possibile, ma l’importante era lavorare in montagna. Lavorare in un ristorante, specialmente in estate non è una passeggiata, normalmente erano sulle 12 se non 14 ore consecutive di lavoro, ma la cosa che mi rincuorava sempre era vedere le mie amate montagne dalla finestra.”

Cosa ci racconti dell’ultimo corso, in ordine di tempo, che hai frequentato?Il Collegio delle Guide del Piemonte è riuscito, dopo varie problematiche legali, a fare partire il mio corso in Piemonte. Quella era una bella occasione per cambiare la mia vita. Il corso durava da maggio a novembre, con una frequenza obbligatoria del 90%. Le materie trattate erano: leggi e normative, medicina primo soccorso, medicina BLSD, meteorologia base, topografia e orientamento, didattica, pedagogia, nivologia base, medicina e allenamento, alimentazione, cultura della montagna, leadership, materiali, geologia e glaciologia, botanica, zoologia, tecnica escursionistica, sicurezza escursionismo, trekking, trekking in autonomia, gestione scolaresca, antropologia alpina, gestione fiscale, figura professionale. Per accedere al corso bisogna completare un curriculum escursionistico minimo, superare le prove fisiche pratiche e una prova orale: colloquio, discussione del curriculum, test culturale, motivazioni professionali, titoli e altro. La prova pratica è svolta per evidenziare sufficienti doti fisiche e pratiche necessarie ad intraprendere il cammino formativo per l’ottenimento dell’abilitazione tecnica all’esercizio della professione di accompagnatore di media montagna. Questo corso richiede una conoscenza della montagna pregressa, e un buon allenamento fisico di base ed è l’unico che richiede una prova fisica per l’ammissione del corso, inoltre durante tutta la durata del corso si è sempre sotto valutazione (il modo di comportarsi con gli altri compagni, con gli istruttori, che sono guide alpine e con i futuri clienti.) in modo tale di essere dei VERI PROFESSIONISTI DELLA MONTAGNA.

In quanti avete partecipato?A superare il corso siamo stati in 17 di cui 8 donne. Non eravamo tutti piemontesi ma un trentino, una friulana, due da Chamonix, due liguri, un lombardo e due valdostani! Io sono stata la prima Cuneese a cimentarmi in questa impresa!

E a superarla.Sì sono Accompagnatore di media Montagna, una figura professionale, iscritta al Collegio delle Guide Alpine del Piemonte. Accompagna le persone in trekking di un giorno o più giorni, senza limiti altitudinali, in luoghi dove non vi è necessità di utilizzare attrezzatura alpinistica (compito delle Guide Alpine) e tramite l’abilitazione U.I.M.L.A posso operare in tutto il territorio europeo.E’ L’UNICA figura professionale regolamentata da una legge Nazionale legge 2 gennaio 1989 che regola le professioni della montagna(Guida Alpina, Accompagnatore di media montagna, Guida Vulcanologica e Maestro di sci) ed essere riconosciuta a livello europeo.

Cosa sogni per il tuo futuro?La mia passione in montagna, come ho detto prima, è nata fin da piccola, perché era già parte della mia vita, del mio quotidiano. Con il passare del tempo ci ho dedicato sempre più tempo iniziando con lo sci alpinismo e poi con l’arrampicata e l’alpinismo. Amo la montagna in tutti i suoi aspetti. Non riesco a vederla come uno sport, ma uno stile di vita.. come una parte di me, di cui non potrei mai farne a meno. Perché riesce sempre a farmi emozionare, a farmi battere il cuore e farmi capire quanto
sono fortunata a vivere in un posto tanto bello. Amo le mie alpi Marittime, perché sono veramente uniche e penso che non mi stuferò mai di vederle. Quello di accompagnare la gente in montagna e farli emozionare come mi emoziono io era il mio sogno e finalmente si è realizzato dopo tante battaglie, delusioni e fatiche! Ma noi amanti della montagna siamo abituati alla salita e alla fatica! Ma la strada comunque è ancora in salita! Ho iniziato a lavorare da poco a causa del covid, che ci ha rallentato nell’inizio. La problematica che affronto di più è la non conoscenza della mia figura professionale da parte degli italiani e giustificare il costo più elevato delle escursioni, rispetto ad altre figure professionali. Questo non avviene con gli stranieri, perché in Europa, la mia figura è conosciuta già da tantissimo tempo, e soprattutto gli stranieri sono abituati molto di più ad utilizzare una guida piuttosto del fai da te, problematica di quest’estate dove tante persone, non abituate all’ambiente della montagna, si cimentavano a salite, anche non banali, senza valutare il meteo, il terreno, con un abbigliamento non adeguato e tante volte non rispettando la montagna. Io non mi limito ad accompagnare il cliente, ma li faccio scoprire un territorio, spiegando loro tutto quello che hanno intorno, dalla storia, alla geologia ecc tutto in totale sicurezza ed attenzione per tutte le loro esigenze. Mi piacerebbe, essendo una donna, incoraggiare molto più il sesso femminile a iniziare a camminare in montagna, che tante volte evitano perché magari a causa di esperienze negative con persone che corrono non vogliono più andarci. Tutti e veramente tutti possono andare in montagna, certo ognuno ha il proprio livello, i propri limiti, ma mai farsi fermare dalle paure! Io faccio questo, aiuto le persone a credere in se stessi e raggiungere una meta sia reale che emotiva che magari non pensavano di raggiugere! Ed è bellissimo!