“Un errore non fare la Fiera del Marrone”

9 agosto 2020 | 07:34
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“Un errore non fare la Fiera del Marrone”

I consiglieri comunali di Fratelli d’Italia, Massimo Garnero e Alberto Coggiola, attaccano: “la decisione ci lascia allibiti: oltre all’inevitabile danno economico e d’immagine, passa purtroppo un messaggio grave e triste per l’intero territorio provinciale: la giunta decide senza aver chiesto al consiglio di esprimersi. Ma allora il consiglio non conta proprio più nulla?”

Scrivono Massimo Garnero e Alberto Coggiola, consiglieri comunali a Cuneo di Fratelli d’Italia.

Delusione ed amarezza per una scelta totalmente inaspettata da parte del Comune di Cuneo, che ha deciso di rinunciare all’importantissima Fiera del Marrone, conosciuta e apprezzata in
tutto il Piemonte, inizialmente prevista per il prossimo ottobre 2020.

La decisione ci lascia allibiti: oltre all’inevitabile danno economico e d’immagine, passa purtroppo un messaggio grave e triste per l’intero territorio provinciale: la giunta decide senza aver chiesto al consiglio di esprimersi. Ma allora il consiglio non conta proprio più nulla? Sarebbe certo stato fondamentale garantirne lo svolgimento, forse in una versione differente e ripensata; sicuramente, annullarla è stata una scelta stolta e poco lungimirante.

Quest’anno a Cuneo si sono persi tanti appuntamenti primaverili, dal Mercato Europeo alla Fausto Coppi. A questi, si unirà ora la Fiera del Marrone, in una decisione che colpisce profondamente, perché si tratta di un evento da sempre caratterizzato da vendite all’aperto, in totale sicurezza e con modalità molto simili a quelle del mercato che si svolge settimanalmente, ogni martedì, in Piazza Galimberti.

Oltre al danno, poi, la beffa: in contemporanea alla scelta del Comune di Cuneo, l’amministrazione di Alba, evidentemente ben più attenta alle esigenze della propria città e in maniera lungimirante, ha comunicato come la Fiera del Tartufo si terrà in un formato rivisto ed innovativo, nel totale rispetto della normativa contro la diffusione del coronavirus. Questo è certamente l’esempio più lampante di una provincia a due velocità, con Alba che conferma 9 settimane dedicate al tartufo e Cuneo che rinuncia agli appena 3 giorni del “Marrone”.

Tutto ciò si traduce in migliaia di presenze turistiche in meno, con un impatto devastante sulla città e sull’intera provincia. Già un paio di anni fa avevamo lanciato un grido d’allarme, rilevando come il Sig. Sindaco e la sua maggioranza apparivano privi di progettualità su come rilanciare l’economia del territorio, perdendo anche, dopo 42 anni, una manifestazione simbolo come la Grande Fiera d’Estate. In questo caso il Covid-19 non ha colpe. Un ennesimo schiaffo all’economia locale.