Polo logistico a Mondovì? Il comitato “Mondovivo” incontra il sindaco: “Difendiamo la nostra terra”

5 agosto 2020 | 15:19
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Polo logistico a Mondovì? Il comitato “Mondovivo” incontra il sindaco: “Difendiamo la nostra terra”

Preoccupato dall’eventuale opera di cementificazione e dalla minaccia che essa costituirebbe per l’ambiente, il sodalizio è stato ricevuto in municipio dall’amministrazione comunale. Nei giorni scorsi era arrivato il sostegno all’iniziativa da parte dei rappresentanti di “Italia Nostra” e “Salviamo il paesaggio”

Il polo logistico a Mondovì fa discutere ancor prima di essere realizzato, se mai si realizzerà. Sin dal 2015 si parla della possibilità, che, a tratti, è sembrata più concreta, della creazione nella città delle mongolfiere di un vero e proprio retroporto di Savona, che fungerebbe da sede di lavorazione dei container, attraverso la suddivisione, il controllo e lo stoccaggio delle merci, fino a giungere alla loro ridistribuzione.

L’area su cui dovrebbe sorgere è quella dell’ex Cobra, acquisita da Valter Lannutti, rinomato imprenditore della Granda, leader nel settore degli autotrasporti; una zona attorno alla quale sono sorte via via sempre più perplessità, che, di recente, hanno portato alla costituzione di un autentico comitato, denominato “Mondovivo“,“un gruppo di cittadini di Mondovì che ama la propria terra, perché nella nostra terra rivediamo la storia e lo spirito dei nostri padri e il futuro delle nuove generazioni”.

“Il delicato equilibrio ambientale delle campagne di Mondovì – spiegano i suoi componenti – potrebbe essere sconvolto da progetti di cementificazione. I danni, una volta fatti, sarebbero irreparabili. Per questo ci siamo costituiti in un comitato a difesa dell’ambiente e del nostro territorio. Un comitato per, non contro. Un comitato per dare voce alla nostra preoccupazione, per dar voce all’ambiente”.

LA LETTERA. Per conferire maggior forza alle proprie richieste, “Mondovivo”, per mano del suo presidente, Paolo Rossi, ha inoltrato nei giorni scorsi una lettera al sindaco e al presidente del Consiglio comunale di Mondovì, con l’intento di richiedere un incontro volto a chiarire e tranquillizzare la comunità adiacente all’area ex Cobra, posta tra le frazioni di Breolungi e Pogliola, circa la paventata cementificazione della stessa. “Abbiamo costituito un comitato chiamato Mondovivo (con tutte le difficoltà inerenti a persone non avvezze a questo tipo di progetto) – si legge nel documento –, in seguito alle allarmanti notizie apparse sui quotidiani circa il progetto di un Polo Intermodale Logistico. Vi chiedo, a nome di tutti i partecipanti alla costituzione del comitato ‘Mondovivo’, un incontro nel breve, in luogo e data di vostra scelta”.

IL SOSTEGNO DI “ITALIA NOSTRA” E DI “SALVIAMO IL PAESAGGIO”. Tale azione del comitato ha ricevuto il pieno sostegno dei rappresentanti di “Italia Nostra” e del Forum nazionale “Salviamo il Paesaggio Difendiamo i Territori”, che hanno pubblicato una missiva sul proprio portale telematico ufficiale, nella quale affermano che “il progetto comporta l’ampliamento dell’attuale struttura logistica, con la conseguente perdita di suolo agricolo per circa 150mila metri quadrati: l’impatto ambientale è decisamente grave ed è un ulteriore sfregio al paesaggio agricolo interessato dal progetto”.

Poi, viene menzionato l’annuale rapporto sul consumo di suolo relativo al 2019 ed elaborato dall’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), secondo il quale in Italia cresce più il cemento che la popolazione: nel 2019 sono nati 420mila bambini e il suolo ormai sigillato è avanzato di altri 57 chilometri quadrati, al ritmo, confermato, di 2 metri quadrati al secondo. È come se ogni nuovo nato italiano portasse nella culla ben 135 metri quadrati di cemento. Per quanto riguarda Mondovì, la crescita del consumo di suolo nel 2019 ha toccato il 12,7%, quasi il doppio della media regionale e le conseguenze sulla produzione agricola sono rilevantissime: in soli 7 anni, tra il 2012 e il 2019, la perdita dovuta al consumo di suolo in termini di produzione agricola complessiva, stimata insieme al CREA (Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’Analisi dell’Economia Agraria), ha raggiunto i 3.700.000 quintali, con un danno economico stimato di circa 7 miliardi di euro.

L’INCONTRO IN COMUNE. L’amministrazione cittadina ha deciso di aprire le porte del palazzo municipale ai membri del comitato “Mondovivo”, ricevuti nella giornata di lunedì 3 agosto dal Presidente del Consiglio comunale, Elio Tomatis, dal sindaco, Paolo Adriano, e dall’assessore all’Urbanistica, Sandra Carboni. Il comitato ha esposto le preoccupazioni della cittadinanza derivanti dal paventato progetto di realizzazione del polo logistico e ha consegnato al primo cittadino la bandiera dell’associazione, simbolo dei princìpi del comitato per la tutela e valorizzazione dell’ambiente e del paesaggio. Il presidente, Paolo Rossi, ha successivamente chiesto notizie e aggiornamenti sullo stato del progetto, sulle tempistiche di decisione e sulle volontà del Comune a riguardo.

“Il Sindaco – si legge nel resoconto dell’incontro pubblicato sulla pagina Facebook di ‘Mondovivo’ – ha esposto la posizione della Giunta comunale, che è in attesa di conoscere le determinazioni della Regione in relazione alla realizzazione di un polo logistico nel Cuneese”. A tal punto, da parte del Comitato è stato sottolineato come il progetto, qualora venisse portato a termine, comporterebbe con certezza un’importante opera di cementificazione, l’incremento del traffico nell’area e il peggioramento delle condizioni dell’aria e dell’ambiente; a fronte di questo, non vi sarebbe invece alcuna certezza per le ricadute occupazionali sul territorio, anche sulla base di esperienze vissute da altre realtà che hanno visto il coinvolgimento prevalente di cooperative estere.

Il Comitato si è detto favorevole a una riqualificazione dell’area, che passi però da un utilizzo sostenibile delle risorse sia a livello ambientale che sociale, nel rispetto dell’ambiente e del paesaggio e che tuteli e promuova le attività agricole e le risorse storiche e ambientali, anche attraverso possibili sinergie con la vicina area LIPU. “Il Comune – riferiscono da ‘Mondovivo’ – ha mostrato di prestare grande attenzione al tema e ha rassicurato che non intende dare alcun via libera al progetto senza avere fatto una valutazione puntuale degli interessi pubblici in gioco, incluso quello della comunità locale. Ora Mondovivo intende vigilare sulla situazione e prendere contatto, in qualità di portatore di interessi, con gli uffici della Regione Piemonte coinvolti nella predisposizione del piano regionale per la logistica. Nel frattempo, il polmone verde di Breolungi garantisce a tutta la popolazione monregalese le produzioni classiche di mais, uova, latticini, carne e, soprattutto, aria pulita”.