sopravvissuti |
Altre News
/
Società
/

Piove come quel maledetto, ma benedetto giorno: la buschese che scampò al crollo del Morandi

3 agosto 2020 | 21:39
Share0
Piove come quel maledetto, ma benedetto giorno: la buschese che scampò al crollo del Morandi

“Il 14 agosto 2018 alle 11.26, 10 minuti prima della tragedia, attraversavamo il ponte…”

Anche oggi piove come pioveva il 14 agosto di due anni fa quando crollò il Ponte Morandi. Nonostante il tempo passato ognuno ha ben impresse le immagini di quella vigilia di Ferragosto. Oggi, lunedì 3 agosto, è il giorno dell’inaugurazione del Ponte Genova San Giorgio, ma è anche il momento per non dimenticare le 43 vittime di quel martedì. “Un nuovo ponte figlio della tragedia, una ricostruzione in tempi record ma non un miracolo” come ha detto Renzo Piano durante la cerimonia di inaugurazione.

Commozione e ricordi oggi hanno attraversato la mente di molti di noi, soprattutto di chi c’era come la buschese Romina Garino che ha affidato a un post il suo personale 14 agosto 2018: “E piove… Piove come quel giorno; quel maledetto, ma per noi miracolato giorno! Stanno per inaugurare il nuovo ponte a Genova e mi commuovo; quando penso che per 10 minuti esatti sono qui a raccontarlo! Anche l’inaugurazione sarà un giorno con la pioggia esattamente come era quel 14 agosto, esattamente come l’ultima volta in cui ci siamo passati sopra io e la mia famiglia 10 minuti esatti prima del crollo; ho i brividi! Siamo stati dei miracolati. Una preghiera per tutti quelli che non sono stati miracolati come noi. Anche se non vi conoscevo il mio pensiero oggi e sempre va a voi”

Il ricordo di quel  giorno “Stavamo andando 4 giorni a Firenze, mi trovavo in auto con mio marito e mio figlio. Stava già piovendo anche quando siamo partiti. Mio figlio è un appassionato di camion quindi ho ben impresso quel furgone della Basko che poi è diventato l’immagine di questa tragedia perchè l’abbiamo sorpassato poco prima della galleria che precede il ponte. Mentre attraversavamo il ponte Francesco chiede “Papà, papà ci fermiamo a mangiare?” quindi abbiamo buttato l’occhio sull’orologio che segnava le 11.26. Gli abbiamo detto che siccome pioveva molto al primo autogrill passato il ponte ci saremmo fermati. Finendo di percorrere l’imponente ponte Francesco ammirato guardava questi enormi tirarti affascinato continuava a ripetere “Sembra il ponte di Brooklyn”. Praticamente subito dopo la radio trasmette la notizia del crollo del ponte Morandi, io non sapevo si chiamasse così quindi lì per lì l’ho presa come un’informazione mentre mio marito ha dovuto fermarsi perchè le gambe gli tremavano e non riusciva più a guidare. Quando mi ha detto che il Morandi era il ponte su cui eravamo esattamente 10 minuti prima sono scoppiata a piangere e così anche Francesco.”

Dopo una sosta al primo autogrill, dove ormai tutte le televisioni trasmettevano le immagini del crollo, Romina e la sua famiglia sono ripartiti per Firenze. “Siamo subito andati ad accendere una candela in Duomo appena arrivati a Firenze – continua – Quei giorni li abbiamo trascorsi più in hotel che a visitare per apprendere notizie. E’ stato davvero scioccante, anche il rientro poi al pensiero che il ponte, quel ponte che a noi aveva salvato la vita, non c’era più e sotto le macerie potevamo esserci anche noi – conclude – oggi è stato difficile vedere l’inaugurazione ma siamo qui e possiamo raccontarlo quindi ci riteniamo davvero dei miracolati.”