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La baudetta risuona nelle giornate di festa del cuneese

16 agosto 2020 | 16:03
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Ogni paese ha il suo scampanìo, Lorenzo Donadio ci racconta quello di Tarantasca

La baudetta è un suono particolare delle campane che si utilizza nei giorni di festa.

Ogni paese ha il suo scampanìo. Lorenzo Donadio, tarantaschese, ne suona una che avrà circa 120 anni. L’ha registrata nel 1993 e la sta riproponendo.

Ecco cosa ci ha raccontato in merito. “Per capire il motivo per cui oggi sono in grado di riproporre questo particolare suono delle campane a festa dalle nostre parti conosciuto con l’appellativo di “Baudetta” bisogna tornare circa la 1992; in quegli anni partecipavo per la prima volta alla costruzione del presepe nella parrocchia di Tarantasca che ci impegnava per diverse sere la settimana. Una parte delle attrezzature che ci servivano erano tenute durante l’anno in un locale raggiungibile passando per la base del campanile. Entrando rimasi subito colpito dalla presenza di 4 corde che servivano per l’azionamento allora ancora manuale delle campane. Partiva poi sempre di lì una ripida scala che si perdeva nell’oscurità del campanile. Complice una sana dose di incoscienza giovanile le sere seguenti abbiamo poi con alcuni amici effettuato diversi tentativi di salita intimoriti anche dal rumori provenienti dal “pendolo” o meglio orologio meccanico che azionava lancette e suono delle ore e che nel buio della notte emetteva tutta una serie di rumori all’epoca sconosciuti. Rimasto molto incuriosito da tutte queste nuove scoperte sono poi riuscito successivamente ad entrare in contatto con il sacrestano di allora, amico di mio nonno, Giuseppe Viada, classe 1921, che aveva appreso a sua volta dal padre anch’egli sacrestano, che mi faceva assistere alle varie suonate manuali e tempo dopo mi permise anche di salire con lui durante il suono della Baudetta; questo segno particolare non si suonava di sotto tirando le corde ma direttamente sulle campane con l’uso di appositi martelli. Nel 1993 riuscì con i mezzi disponibili allora a fare una registrazione (purtroppo solo audio) che si è rivelata poi fondamentale per la riproduzione attuale.”

Spiega anche i dettagli tecnici: “La parrocchia era dotata solo di 2 campane e i già passati tentativi di installazione di apparati automatici con due sole note a disposizione non permettevano il suono di melodie interessanti e festose per cui il minimo sarebbe almeno quello di tre tonalità. Per questo la tecnologia degli anni 80 fu presto abbandonata e il “sacrista” continuò a suonare giornalmente le campane a mano e ad arrampicarsi su per la Baudetta in tutte le occasioni di festa fino ai primi anni 2000 quando venne definitivamente dismesso il vecchio pendolo e tutte le corde che per secoli le avevano movimentate.”

Negli anni seguenti la vecchia Baudetta fu dimenticata per più di 15 anni; nel 2018 il nuovo parroco Don Ezio Marsengo cercava qualcuno che potesse suonare la Baudetta anche sul campanile della Confraternita di Santa Croce dove era presente una sola campana ancora manuale. Qualcuno fa il nome di Lorenzo.

Ed ecco che lui trova la vecchia registrazione e con non poche difficoltà prova a riesumare questo antico modo di suonare.

Non è stato semplice anche perché quando andavo con il sacrista 20 anni prima potevo solo osservare e mi mancava quindi tutta la parte pratica. Inoltre le campane non sono sicuramente posizionate in modo comodo per essere suonate e bisogna quindi adeguarsi e trovare la posizione meno peggio che crei anche meno affaticamento dato che il suono manuale richiede anche una certa energia. Le campane non sono affatto stonate come afferma un luogo comune ma ognuna di essa produce una nota principale con una serie di armoniche minori. Ad esempio la campana più grande della parrocchia anno 1935 con diametro alla base di 107 cm e peso indicativo di 680 kg emette una nota FA 3; quella piccola anno 1868 diametro 72 cm, peso indicativo 200 kg è un DO 3; chi conosce anche minimamente la musica avrà notato quindi come le due campane insieme risultano quindi rispettivamente la 1° e la 5° di una accordo maggiore. Con la Baudetta manuale suonata direttamente sulla campana con l’uso di martelli nella parte superiore della campana è possibile emettere anche altre note non pure e dal suono molto particolare per integrare con un certo ritmo il suono delle note principali fatto con il battacchio legato con una corda per essere azionato con il braccio senza fare oscillare la campana. Nei campanili invece dove sono presenti 3 o più campane si azionano direttamente solo i battacchi con l’ausilio di tastiere di legno e a quel punto tra Baudetta manuale e automatica non c’è nessuna differenza. La baudetta manuale è quindi sopravvissuta che io sappia solo in alcuni borghi di montagna dove le chiesette hanno una o massimo 2 campane.”

Conclude: “Recentemente alcuni appassionati stanno riscoprendo questo mondo e il suono manuale ed è partita anche una interessante iniziativa di censimento in cui vengono rilevati numero campane, tonalità, incisioni, anno di fusione, fonderia, tipo di ceppo, tipo di azionamento e non da ultimo alcune notizie sulla tipologia di campanile (di recente sono stati visitati alcuni campanili della valle Maira Dronero, Cartignano, Stroppo, Elva). Spero che questa iniziativa prosegua e faccio appello a eventuali volontari che volessero dare una mano o anche solo fornire i dati delle campane a loro accessibili.”

Per chi volesse approfondire invito a contattarmi e a seguire le pagine Facebook “Baudetta campane a festa del Piemonte e censimento campane e valli cuneesi” e “CampaneTO”.