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Cuneo, esposizione di pittura dell’artista Francesco Paula Palumbo

14 agosto 2020 | 10:21
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Cuneo, esposizione di pittura dell’artista Francesco Paula Palumbo

La mostra si svolgerà presso Palazzo Samone, dal 27 agosto al 13 settembre 2020

Dopo il grande successo della esposizione dell’anno scorso intitolata “A Cuneo vent’anni dopo” (Sala della Provincia), le opere del pittore torinese novecentesco Francesco Paula Palumbo ritornano in città, ancora più numerose, per diffondere ulteriormente una tecnica pittorica originale, particolareggiata, ricca di simbolismi e riferimenti a un personale percorso mistico-evolutivo. Con la nuova esposizione a Palazzo Samone (Via Amedeo Rossi,4, piano terra), organizzata con il patrocinio e la collaborazione del Comune di Cuneo, «ripartenza», dopo mesi di chiusura, per simili iniziative nel locale, uno dei migliori dal punto di vista espositivo della città, si celebra così un’artista sempre più collocato nell’orizzonte culturale della Città.
L’orario di apertura è dalle 15,30 alle 19,30, dal 27 agosto al 13 settembre
Informazioni si possono avere dal  professor Claudio Palumbo, telefoni 339.5905607 e 329.6295129,   e-mail: claudio.palumbos@gmail.com / claudio.palumbo@unipr.it.
L’iniziativa intende celebrale un artista dalla tecnica pittorica unica, originale, particolareggiata, ricca di simbolismi e riferimenti a un personale percorso mistico-evolutivo. La sua biografia è singolare: pittore, marinaio e operaio metalmeccanico; è altrettanto particolare la storia della sua famiglia, di umili origini e con passioni artistiche multidisciplinari. Il fratello Nicola era violinista e capotecnico aeronautico; il fratello Vittorio era baritono, boxeur e costruttore di manufatti in arte povera. Simone, il più anziano, era scultore, pittore, falegname e marmista; frequentò l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino alla fine degli anni Venti; in quell’occasione conobbe il quasi coetaneo scultore e pittore Umberto Mastroianni, con cui collaborò in vari periodi, l’ultimo dei quali tra il 1969 e il 1976. Francesco Paula Palumbo si formò sotto la sua sapiente guida già dall’inizio degli anni Trenta. «Esuberanze geometriche» si pone quindi l’obiettivo di far ulteriormente conoscere un’artista, onirico ed evocativo nel suo figurativismo, sempre più collocato nell’orizzonte culturale di Cuneo e Provincia.
Torinese d’adozione, l’artista nasce il 14 marzo del 1917 e muore a Torino il 22 ottobre 2008. Per più di mezzo secolo Francesco Paula Palumbo ha trasferito sulla tela emozioni che solo la natura sa suscitare: paesaggi, paesaggi innevati, fiori e frutta si offrono agli occhi degli spettatori con dovizia di particolari e amorevole cura. Le composizioni si presentano ordinate, quasi geometriche, con colori calibrati e intonati, tali da determinare una piacevole sensazione di equilibrio e rigore. Fantasiose forme dal disegno deciso e sicuro si susseguono, creando esuberanti intrecci che riempiono la superficie in tutte le sue parti senza lasciare nessuno spazio libero, così da suggerire un’ispirazione quasi fiabesca nella riproduzione di una realtà immediata e quotidiana. Una natura rivista, ricomposta in un ordine geometrico, quasi severamente matematico, che esprime l’essenza intima, quasi religiosa, delle forme. La tecnica sapiente, il disegno fermo e sicuro sono addolciti da una tavolozza ricca ed equilibrata che anima la composizione con una gamma di colori quasi naif. Una visione del mondo nello stesso tempo razionale e ingenua, equilibrata ed esuberante, costituisce la cifra stilistica di questo autore, stile assolutamente personale che non deriva da scuole, o meglio, le attraversa e rivisita tutte, per giungere a una fase finale sua propria. Un itinerario tormentato, che è valso a Francesco Paula Palumbo molti riconoscimenti di critica e di pubblico. Per visionare alcune opere dell’artista, si consultino i siti: www.artecity.it curato dal maestro Piero Masia, www.saatchiart.com/account/artworks/1148810 della Saatchi Art Gallery. Per ulteriori informazioni indicare in internet: “Francesco Paula Palumbo”.