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Capo della polizia a Cuneo per due intitolazioni

1 agosto 2020 | 09:00
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Capo della polizia a Cuneo per due intitolazioni

Due personaggi che hanno fatto la storia della questura, seppure in modo diverso, verranno ricordati nel corso di una cerimonia a cui parteciperà il capo della polizia Franco Gabrielli, durante la quale verranno intitolate loro la piazzetta antistante la questura e la questura stessa

Il prossimo 23 settembre il prefetto Franco Gabrielli, capo della polizia, sarà a Cuneo in occasione della cerimonia con la quale la piazzetta di fronte alla questura e la questura stessa saranno intitolate a due poliziotti che vi hanno prestato servizio.

La piazzetta sarà intitolata al brigadiere, poi maresciallo di prima classe, Raimondo Usmiani, nato a Pola nel 1907 e deceduto a Cuneo nel 1965. Usmiani contribuì, operando dall’interno, a fornire informazioni al movimento partigiano permettendo di salvare la vita a molte persone. Tra queste ci fu anche il professor Eugenio Togliatti, fratello di Palmiro, che in quel periodo si era rifugiato a Frabosa Sottana e che, grazie alle informazioni fornite da Usmiani, sfuggi alla cattura.

A perorare la richiesta di un riconoscimento per Usmiani sono state anche l’Anpi, l’Istituto Storico della Resistenza e il sindacato di polizia Siulp che volevano fosse ricordato un uomo che era stato “dimenticato dalla Storia, pur essendo stato un patriota che ha aiutato la parte migliore del paese”.

La Questura sarà invece intitolata a Sergio Zucco, poliziotto nato a Trinità che morì all’ospedale Santa Croce di Cuneo nel settembre del 1979, dopo una lunga agonia, a soli 26 anni, in seguito a un conflitto a fuoco avvenuto per errore con una pattuglia dei carabinieri. Zucco era stato incaricato di un appostamento davanti all’ufficio postale di Moiola in seguito a una serie di rapine che erano state effettuate in uffici postali di paesi intorno a Cuneo. Lui e un collega erano in borghese, su una vettura civetta e vennero a contatto con un auto civile su cui era una pattuglia di carabinieri anche loro in borghese. Fu per colpa del mancato coordinamento tra questura e carabinieri, che non si informarono a vicenda dei servizi predisposti per arrestare i rapinatori, che nacque un conflitto a fuoco nel quale Zucco venne ferito gravemente. Nonostante gli interventi chirurgici a cui fu sottoposto Sergio Zucco morì lasciando, oltre ai genitori e al fratello, la giovane moglie, sposata solo pochi mesi prima e incinta di un figlio