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Peveragno, ripassatura completa del tetto in “lose” della cappella di San Giorgio

1 luglio 2020 | 17:14
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Peveragno, ripassatura completa del tetto in “lose” della cappella di San Giorgio
Peveragno, ripassatura completa del tetto in “lose” della cappella di San Giorgio
Peveragno, ripassatura completa del tetto in “lose” della cappella di San Giorgio

Intervento sul tetto della cappella sulla collina peveragnese, ed altri ne servirebbero…

Peveragno. Le attività associative e la Rassegna “Assaggi – Ad esempi”, organizzate dalla Compagnia del Birùn per il 2020 sono state fino ad oggi in parte riadattate e in parte sospese a causa dell’emergenza sanitaria tuttora in corso. Ma un’iniziativa, in collaborazione con l’associazione peveragnese “Il Ricetto”, è stata portata a termine: la ripassatura completa del tetto in “lose” della cappella di San Giorgio che presentava diverse (e pericolose) falle nel manto di copertura.
Si trattava di un intervento estremamente urgente per evitare i danni che le infiltrazioni stavano causando alla struttura del tetto, alla muratura e all’affresco interno; oltre al rischio di caduta delle “lose” nelle aree circostanti molto frequentate da chi sale sulla collina per immergersi nella magia del suo panorama. San Giorgio è un santo forte e valoroso, capace di ammansire e sconfiggere addirittura i draghi, ma come avevamo ricordato nel concerto in collina dell’anno scorso, “Ogni San Giorgio ha il suo drago”… Questo in ogni dove e in ogni epoca.
Ed il San Giorgio di Peveragno oggi ha bisogno di alleati contro i nuovi draghi: l’incuria e il pressapochismo di chi non riconosce (o forse proprio non conosce) il valore artistico e storico della cappella a lui dedicata e lo rovina con rifiuti e scritte, ma non solo. Tant’è che nel progetto condiviso con l’associazione “Il Ricetto” sono presenti altri interventi: i più urgenti sono il restauro del campanile in condizione di forte degrado e l’eliminazione degli elementi quali antenne, tubi di plastica e parabole che lo deturpano senza ritegno. Messi per soddisfare delle (sacrosante) esigenze di rete dovevano svilire l’incanto del luogo “solo” temporaneamente per poi essere collocate altrove a ottobre 2019.
Ora, a fine giugno 2020, pare sia questione di settimane, ma intanto, purtroppo, permangono. La storia del prode San Giorgio la conoscono pressoché tutti e di “Parabole” del santo non ve ne è traccia. Pertanto sarebbe davvero triste se – non contemplate da nessun catechismo, né da tradizioni religiose o popolari – divenissero storia e tradizione di Peveragno… Vogliamo credere che esistano ancora spiriti nobili che non si rassegnano ai danni del cattivo esempio e che contrastano ogni gesto irrispettoso nei confronti della meraviglia e del pregio del luogo. Solo così potremo aiutare San Giorgio di Peveragno ad ammansire il suo drago e a salvare la principessa Cultura».