Polemiche sulla legge regionale per il contenimento dei cinghiali

29 luglio 2020 | 10:35
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Polemiche sulla legge regionale per il contenimento dei cinghiali

Polemiche le opposizioni in Consiglio regionale in seguito all’approvazione della legge per il contenimento dei cinghiali, che prevede il via libera all’uso di mezzi motorizzati sulle strade chiuse per chi li caccia

Il Consiglio regionale del Piemonte ha dato il via libera all’uso di mezzi motorizzati sulle strade chiuse per chi fa caccia al cinghiale ma quanto previsto dalla proposta di legge del capogruppo di Forza Italia, Paolo Ruzzola, approvata ieri pomeriggio, ha scatenato le proteste delle opposizioni.

“La deroga – ha chiarito Ruzzola – riguarda solo le strade, non ci sarà nessuna scorribanda nei boschi o sui prati. Stiamo parlando di fauna in esubero, non di caccia, e di un problema legato ai danni in agricoltura e agli incidenti d’auto sulla cui esistenza tutti concordano, sebbene ci siano idee diverse su come affrontarlo. Non autorizziamo in modo indiscriminato i mezzi motorizzati – ha aggiunto – ma solo quelli di coloro che svolgono la caccia al cinghiale nel periodo venatorio: tre giorni alla settimana per tre mesi. E’ una norma di grande equilibrio, il mondo venatorio chiedeva di più, quello ambientalista di non fare nulla, questa è la sintesi”.

Le opposizioni hanno commentato negativamente la legge denominata “Norme per la conservazione del patrimonio naturale” come ha fatto il relatore del Pd, Diego Sarno. “Paradossale parlare di ampliare le specie cacciabili e le autorizzazioni agli accessi veicolari in un momento in cui tutte le energie andrebbero concentrate per trovare delle contromisure al dramma coronavirus – dichiara Sarno – Durante il percorso di questa legge vi abbiamo detto che il problema della sovrappopolazione degli ungulati esiste, ma che si poteva affrontare con mezzi eco-compatibili, dissuasori acustici ad infrasuoni o delegando alle unioni di comuni le pratiche per le autorizzazioni dell’accesso veicolare in strade montane. Dispiace constatare – conclude il consigliere dem – come ancora una volta l’amministrazione Cirio abbia deciso di tutelare una categoria specifica di propri sostenitori, in questo caso il mondo legato alla caccia, ignorando gli sforzi di realtà come Legambiente che dichiaravano a gran voce che questa modifica produrrà un danno al resto dei cittadini e all’ambiente in sè. Prendiamo atto, per l’ennesima volta, che questa amministrazione è ‘ambiente-free’: nella scala delle priorità non rientra mai la tutela ambientale, compressa da qualsiasi altro interesse. Il Piemonte e i piemontesi ne prenderanno atto”.

Con la legge è stato approvato anche un ordine del giorno della consigliera dei 5Stelle Sarah Disabato, col quale si chiede di avviare anche in Piemonte un progetto pilota per l’utilizzo di metodi innovativi di dissuasione dei cinghiali come, per esempio, i dissuasori acustici e visivi in sperimentazione in Emilia Romagna o i sensori a ultrasuoni adottati in via sperimentale dalla Toscana, in entrambi casi già con buoni risultati. Bocciato invece l’altro Odg presentato dal consigliere Giorgio Bertola, anche lui del 5Stelle, che chiedeva alla giunta Cirio di mettere in campo maggiori risorse da destinare alle Province per i controlli.