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No quarantena ma tamponi rapidi per i lavoratori che rientrano in Piemonte

31 luglio 2020 | 09:31
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No quarantena ma tamponi rapidi per i lavoratori che rientrano in Piemonte

Una videoconferenza tra i consoli dei Paesi interessati e la Regione, per valutare le modalità attraverso le quali controllare i lavoratori che rientrano in Piemonte da Paesi dove ci sono in corso focolai importanti di coronavirus

Coldiretti ha lanciato l’allarme in merito al problema della quarantena obbligatoria per chi arriva dall’estero e, nello specifico, dai Paesi dell’est perché se la misura venisse confermata oltre il termine del 31 luglio, priverebbe le imprese agricole di circa centomila lavoratori stagionali che provengono dalla Romania e che, insieme a diecimila bulgari, rappresentano una risorsa fondamentale per la raccolta della frutta che, oltretutto, quest’anno è stata anticipata per via del caldo.

E’ un appello che precede l’incontro in videoconferenza che avverrà oggi tra la Regione Piemonte e i consoli degli Stati che hanno residenti in Piemonte per  decidere le misure da applicare in accordo o in aggiunta a quelle del governo.  In un primo tempo la Regione aveva annunciato la volontà di imporre una quarantena per coloro che arrivano o ritornano in Piemonte da Paesi dove siano presenti alti livelli di contagio da coronavirus, e questo indipendentemente da quanto deciderà il governo. Ieri, invece, c’è stata un’apertura espressa dall’assessore alla Cooperazione internazionale e Semplificazione, Maurizio Marrone che ha dichiarato: “Stiamo valutando di proporre, in alternativa alle quarantene, tamponi rapidi per i lavoratori stranieri che abbiano urgenza di tornare sul proprio posto di lavoro. Vogliamo così rassicurare in primo luogo il mondo dell’agricoltura, che ha espresso legittime preoccupazioni su iniziative che possano ostacolare la stagione di raccolto già penalizzato dal Covid e al contempo garantire la sicurezza dei nostri cittadini. E’ una misura razionale che permetterà di tutelare la salute pubblica, velocizzando però le procedure e permettendo un rapido rientro al lavoro. Dal governo – conclude Marrone – non abbiamo ancora ottenuto chiarezza sui protocolli per i cittadini stranieri che rientrano dall’estero, ma per noi la tutela della salute dei cittadini piemontesi deve andare di pari passo con la tutela del lavoro e delle necessità delle imprese”.