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Vicino all’epilogo la vicenda della tangenziale di Mondovì

18 giugno 2020 | 14:22
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Vicino all’epilogo la vicenda della tangenziale di Mondovì

Le infrastrutture della provincia di Cuneo prima di essere completate devono solitamente attendere intorno ai 20 anni. Così per l’Asti-Cuneo, per il raddoppio del Tenda e per la tangenziale di Mondovì per la quale, però, pare essere prossima la conclusione dell’attesa

Mentre il presidente Cirio incontra i concessionari della Asti – Cuneo e i sindaci dei comuni interessati a questa autostrada per una valutazione sui tempi di realizzazione dell’opera, i tecnici dell’Anas hanno inviato al Consiglio superiore dei lavori pubblici il progetto definitivo della tangenziale di Mondovì, per ottenere l’approvazione. L’abbinamento che abbiamo fatto con la Asti – Cuneo non è casuale, dato che si tratta di opere attese da oltre vent’anni, una caratteristica temporale costante per quanto riguarda la realizzazione delle infrastrutture che interessano la nostra provincia.

L’ultimo passaggio dopo quello del Consiglio superiore dei lavori pubblici sarà quello alla Conferenza dei servizi, per arrivare ad avere il via definitivo per la realizzazione dell’opera. Come altre infrastrutture della provincia di Cuneo anche la tangenziale di Mondovì al momento è un’incompiuta che finisce in una rotonda, un ramo della quale termina tristemente nei prati, un po’ come succede all’altra incompiuta pluriennale, l’Asti – Cuneo, appunto.

La rotonda a cui facciamo riferimento, in cui termina la tangenziale, è quella del Beila, che si trova a metà strada tra Mondovì e Villanova. Purtroppo, il fatto che la tangenziale non sia ancora stata portata a termine continua a far transitare in Mondovì circa  15mila veicoli al giorno, con i relativi problemi di inquinamento, e le vetture che devono dirigersi verso il cebano o la Riviera ligure di Ponente continuano a circolare su strade normali.

Sulla carta è tutto pronto per terminare l’opera, che costerà 100 milioni di euro: l’ultimo lotto della tangenziale comprenderà una galleria artificiale interrata, dal Beila al torrente Ellero attraversato grazie a un viadotto a campata unica. A seguire una galleria lunga 1700 metri per superare la collina di San Lorenzo e consentire l’innesto della variante sulla statale 28.

Speriamo che giunti a questo punto l’iter proceda spedito e che almeno una delle opere attese in provincia veda finalmente la luce, anche se dopo venticinque anni di attesa.