Sindacati contro la Regione sulle Rsa

13 giugno 2020 | 09:15
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Sindacati contro la Regione sulle Rsa

I sindacati sono critici nei confronti della Regione per quanto riguarda le disposizioni che riguardano le Rsa, ancora in bozza e in attesa di approvazione ma già oggetto di contestazione

Sono state stilate le regole per l’accesso nelle Rsa, molto stringenti sia per gli ospiti che per i parenti ma, in attesa che la bozza presentata dall’assessore alla Sanità Luigi Icardi diventi definitiva, dopo il vaglio e i suggerimenti degli operatori del settore, il problema che ancora si vive nelle Residenze sanitarie assistite è che in molte strutture continuano a esserci malati di Covid mentre la Regione Piemonte scarseggia per quanto riguarda le proposte per ripartire in sicurezza, tanto che nelle Rsa vengono accolti nuovi pazienti che vanno a coprire i posti tragicamente lasciati vuoti durante l’emergenza. I sindacati hanno incontrato l’assessore al Welfare Chiara Caucino ma hanno definito il confronto “deludente” anche a causa dell’assenza dell’assessore Icardi, probabilmente distratto dalle richieste di una commissione d’inchiesta giunte dalle opposizioni, proposta per altro al momento bocciata, e dalla crescente richiesta di chiarimenti sulla gestione dell’emergenza sanitaria, con tutte le problematiche che si sono dovute affrontare. Mentre la Procura di Torino, come altre procure del resto del Piemonte, compresa Cuneo, ha aperto una serie di fascicoli, per ora senza indagati, giovedì prossimo l’associazione dei parenti delle vittime delle Rsa ha organizzato una manifestazione in piazza Castello, davanti al palazzo della Regione, per chiedere chiarezza su quanto avvenuto, sulle disposizioni della giunta e dell’Unità di crisi.

I sindacati – Cgil, Cisl e Uil – dissentono sulle iniziative regionali di cui hanno sentito parlare, in particolare per quanto riguarda la bozza di cui parlavamo prima :“Abbiamo appreso dagli organi di stampa che esisterebbero delle linee guida circa la riapertura delle attività e delle visite dall’esterno, di cui l’assessore Icardi avrebbe discusso con le associazioni datoriali il 9 giugno e che non sarebbero state condivise dall’assessore Caucino. Siamo fortemente preoccupati sulla fase di riapertura delle strutture – proseguono nella nota le organizzazioni sindacali –. Riteniamo sia necessario, per ripartire in sicurezza prevedere protocolli precisi sui nuovi ingressi degli utenti che si renderanno indispensabili per offrire risposte alla cittadinanza bisognosa, oltre che per scongiurare crisi sul piano dell’occupazione e della tenuta delle strutture stesse”. Secondo i sindacati “fino a oggi sono state fatte tante chiacchiere, tutte confuse nell’assunzione di responsabilità, non rendendo possibile alcun protocollo condiviso rispetto alla gestione dell’emergenza, che ha dimostrato tutti i suoi limiti ed errori”.