Rifiuti, verso l’Ambito territoriale omogeneo unico

1 giugno 2020 | 10:33
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Rifiuti, verso l’Ambito territoriale omogeneo unico

Per la gestione dei rifiuti anche il Piemonte punta all’Ato unico. In quinta Commissione, presieduta in videoconferenza da Angelo Dago, è proseguita l’analisi della riforma che dovrebbe portare a questa nuova organizzazione.

Per la gestione dei rifiuti anche il Piemonte punta all’Ato unico. In quinta Commissione, presieduta in videoconferenza da Angelo Dago, è proseguita l’analisi della riforma che dovrebbe portare a questa nuova organizzazione. L’Ato è l’ambito territoriale omogeneo costituito per la gestione dei rifiuti. Nella seduta odierna, audizioni per le Associazioni d’ambito per il governo dei rifiuti e per i Consorzi di bacino e di area vasta.

Come ha spiegato il presidente Dago, sono state già effettuate le consultazioni online, ma si è voluto programmare un ulteriore momento di confronto con i soggetti direttamente interessati. Il disegno di legge 88 presentato dalla Giunta, intende modificare la legge regionale 1/2018 che attualmente disciplina la gestione dei rifiuti. Di fronte ai ritardi nell’accorpamento dei Consorzi in una struttura di area vasta, previsto dalla norma regionale, l’assessore regionale all’Ambiente Matteo Marnati ha più volte sottolineato la volontà di modificarla, introducendo la scelta da parte dei Consorzi se accorparsi o no, per venire incontro alle difficoltà espresse da diversi sindaci. È necessario introdurre criteri per premiare il Consorzio che raggiunge gli obbiettivi e commissariare chi non li raggiunge.

L’assessore ha spiegato che la nuova organizzazione prevede appunto un Ato unico e Sub-Ambiti di area vasta, corrispondenti con gli attuali Consorzi. Davide Gilardino, presidente del Consorzio obbligatorio Comuni del Vercellese e della Valsesia per la gestione dei rifiuti urbani (Covevar) ha parlato dei costi di smaltimento, diversi da Provincia a Provincia, con ricadute negative sui cittadini. Marco Ferrero del Consorzio di area vasta di Torino si è soffermato sul metodo tariffario in base al calcolo chili di rifiuto annui per abitante, poi sull’autocompostaggio, sull’impiantistica e sulla rappresentanza dei Cosorzi. Leonardo Di Crescenzo, presidente del Consorzio Covar14 ha posto la problematica delle discariche esaurite, mentre Giuseppe Dacomo, presidente del Consorzio albese braidese servizi rifiuti (Coabser) si è limitato ad alcuni chiarimenti sui vari articoli del Ddl.  Sono intervenuti con domande i consiglieri Valter Marin (Lega), Daniele Valle e Alberto Avetta (Pd) e Giorgio Bertola (M5s).