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Percorso ad ostacoli per le vacanze al mare

5 giugno 2020 | 10:21
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Percorso ad ostacoli per le vacanze al mare

Elaborate le norme relative all’utilizzo delle spiagge, un vero e proprio percorso di guerra che renderà difficile la vita ai gestori degli stabilimenti balneari ma anche alle persone che sognavano la libertà che si associa al pensiero del mare

Coloro che quest’anno segnato dal coronavirus potranno andare in vacanza al mare farebbero bene a dare un’occhiata al “Rapporto sulle attività di balneazione” che è stato elaborato dal Gruppo di lavoro Ambiente-Rifiuti Covid-19 dell’Istituto Superiore di Sanità in collaborazione con il Ministero della Salute, l’Inail, il Coordinamento di Prevenzione della Conferenza Stato Regioni, esperti delle Arpa e altre istituzioni. Si tratta delle regole che dovremo seguire per poter andare in spiaggia, tra prenotazioni online per accedere agli stabilimenti, il solito distanziamento tra gli ombrelloni e dagli altri bagnanti mentre ci godremo il refrigerio dell’acqua, oltre alla misurazione della temperatura per chi nei lidi ci lavora. Ma non è tutto…

Sarà faticoso adeguarsi a tutto ciò, dal momento che spiaggia e mare sono sinonimo di libertà, ma bisogna ricordare che il turismo balneare, sul quale aleggia sempre il timore del riaccendersi dei contagi, può diventare rischioso perché si creano più facilmente le condizioni di affollamento e di vicinanza. E allora, è proprio per evitare gli assembramenti che tra le regole segnalate c’è l’obbligo di prenotare l’accesso agli stabilimenti – si può fare anche online – meglio ancora se per fasce orarie. E poi, precauzione aggiuntiva, la registrazione degli utenti, da tenere a cura del gestore dello stabilimento per almeno 14 giorni, nell’eventualità di dover rintracciare i contatti che ci sono stati tra le persone, in caso di riscontro di contagi. Sempre i gestori devono predisporre una cartellonistica o comunque del materiale informativo con le regole comportamentali che devono essere utilizzati con i turisti stranieri.

 Ma non è finita qui, dal momento che gli accessi alle spiagge verranno regolamentati, così come gli spostamenti, con percorsi dedicati e le attrezzature dovranno essere disposte tenendo conto della distanza interpersonale di almeno un metro, tra persone non appartenenti allo stesso nucleo famigliare, anche mentre si è a bagno in mare. Resta il divieto di accesso per le persone con temperature oltre ai 37.5° personale o bagnanti che siano.

Dal canto loro, anche i ragazzi si devono rassegnare, perché devono dimenticarsi le feste in spiaggia dato che sono vietate tutte le forme di aggregazione come ballo, feste, eventi sociali, degustazioni a buffet, eventi musicali salvo quelli esclusivamente definiti di “ascolto” con postazioni sedute che garantiscano il distanziamento interpersonale. C’è del lavoro pure per i genitori, che dovranno controllare che i bambini rimangano distanti tra loro e tutti sono tenuti ad indossare la mascherina quando le misure di distanziamento sono di difficile mantenimento. La norma relativa al controllo dei bambini sarà tra quelle più difficili da far rispettare, perché come si riuscirà a impedire ai bambini di praticare tutti quei giochi da spiaggia che sognano dall’estate scorsa?

 Tornando alle tante incombenze dei gestori degli stabilimenti c’è da segnalare che dovranno pulire, almeno una volta al giorno, le varie superfici, gli arredi di cabine e le aree comuni, e poi soprattutto sanificare in modo regolare e frequente tutte le attrezzature – sedie, sdraio, lettini, incluse attrezzature galleggianti e natanti – materiali, oggetti e servizi igienici, limitando l’utilizzo delle cabine docce singole, spogliatoi per le quali non sia possibile assicurare una disinfezione intermedia tra un utilizzatore e l’altro.  E, ancora, dovranno vietare l’uso promiscuo di qualsiasi attrezzatura da spiaggia, fornire ai bagnanti i disinfettanti per l’igiene delle mani e disinfettanti e dispositivi di protezione adeguati al personale – le ormai classiche mascherine, schermi facciali, guanti – che dovranno usare obbligatoriamente in caso di contatti ravvicinati con bagnanti e attività a rischio.

 Meglio andare in una spiaggia libera? I controlli in questo caso diventano più difficili dato il libero accesso ma saranno demandati ai sindaci o agli altri enti locali competenti ad applicare le misure necessarie per ridurre  i rischi, il che comporta di definire l’attività di vigilanza sul rispetto delle misure, regolamentare gli accessi per consentire il distanziamento interpersonale, individuare le procedure di sanificazione delle attrezzature e delle aree comuni.

 Come si può comprendere, quest’anno andare in vacanza al mare sarà più complicato del solito e rischia di diventare una ulteriore situazione di stress per i nostri poveri nervi già provati da mesi di isolamento prudenziale. D’altra parte, il rischio che si correrebbe nel non rispettare le norme prescritte lo conosciamo bene e allora sarà utile adeguarci a ciò che ci viene chiesto.