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Medici e infermieri: “Serve il Mes”

18 giugno 2020 | 09:50
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Medici e infermieri: “Serve il Mes”

Gli Ordini delle professioni sanitarie del Piemonte scrivono al Governo per sollecitare l’impiego dei 36 miliardi stanziati dall’Europa: “Usare il Mes per rilanciare il sistema sanitario”.

Gli  ordini professionali di medici e infermieri del Piemonte prendono metaforicamente carta e penna e indirizzano una lettera aperta al governo con la speranza che venga superato l’impasse politica e si possa utilizzare il Mes e le risorse finanziarie che mette a disposizione per quello che deve essere un piano straordinario di rafforzamento del Servizio sanitario nazionale.

“La fatica, il dolore e la sofferenza che molti di noi hanno vissuto in prima persona, per lunghi giorni e lunghe notti, durante la fase più grave dell’emergenza sono stati sostenuti dalla dedizione, dall’impegno e dalla passione della maggior parte di coloro che operano con orgoglio nel Servizio sanitario nazionale – scrivono gli ordini professionali dei medici e infermieri -. Abbiamo lavorato in condizioni del tutto eccezionali, con pochi strumenti e tanti rischi. Abbiamo reagito senza alcuna esitazione, in un sistema che da troppi anni fatica a metterci in condizione di rispondere in modo adeguato ai bisogni di salute delle persone”.

“Il nostro Paese ha bisogno di superare le tante debolezze che il sistema socio-sanitario ha accumulato negli anni. In particolare ha bisogno di investire nel personale, non solo per colmare il divario con gli altri paesi (abbiamo la metà degli infermieri della Francia, c’è una crescente carenza di medici specialisti e di famiglia), ma anche per rivedere i percorsi formativi universitari e di aggiornamento continuo”. Servirebbe inoltre “ringiovanire la dotazione dei professionisti: l’età media è di oltre 51 anni, a inizio secolo era di 43 anni”, “costruire rapidamente nuovi ospedali (i vecchi si sono mostrati poco flessibili di fronte all’emergenza e servirebbero 32 miliardi solo per metterli in sicurezza e sostituire i più obsoleti)”.

Per i medici e infermieri piemontesi la sanità italiana “ha bisogno di più risorse per la ricerca, di un forte potenziamento dell’assistenza territoriale, spesso trascurata, di avviare un serio percorso di superamento dei divari fra Nord e Sud (il Sud rinuncia a circa 2 miliardi all’anno a causa della mobilità verso il Centro-Nord), di rafforzare i servizi di prevenzione” dalle vaccinazioni alla sicurezza nei luoghi di vita e di lavoro.

E per fare tutto ciò i 36 miliardi del Mes sarebbero una vera manna dal cielo: “Si individuino priorità e strumenti per raggiungere tempestivamente e in modo efficace risultati importanti, senza sprecare tempo e denaro prezioso. Abbiate fiducia in noi. Rompete gli indugi. Non c’è altro tempo da perdere”.