L’Inps paga ma la Regione continua a controllare

23 giugno 2020 | 08:27
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L’Inps paga ma la Regione continua a controllare

Vede la conclusione la lunga polemica, durata diversi mesi, che ha visto contrapposte Regione e Inps e Regione e governo per quanto concerne le procedure necessarie per liquidare i lavoratori rimasti a casa durante il lockdown

Sono state 63.529 in Piemonte le domande per la liquidazione della cassa integrazione in deroga, per le quali il decreto Cura Italia ha portato al coinvolgimento delle Regioni  in fase di concessione.  Per quanto riguarda l’Inps, l’ente ha autorizzato 62.258 domande, pari al 98% di quelle pervenute e ha segnalato alla Regione la presenza di anomalie per quanto riguarda il 2% rimasto senza autorizzazione, per il quale servono delle ulteriori verifiche.

Al 21 giugno le sedi Inps del Piemonte hanno messo in pagamento il 100% delle domande di Cassa in deroga trasmesse dalla Regione entro il 31 maggio, equivalente a 57.265 domande, per le quali è stata rilasciata la relativa autorizzazione. Ad oggi sono 132.147 i lavoratori per i quali Inps ha disposto il pagamento diretto della Cassa in deroga. Per 7.205 di loro gli importi spettanti, già messi in pagamento da Inps tra il 20 e il 21 giugno, saranno accreditati sui conti correnti entro il 30 di giugno. I restanti 124.942 lavoratori hanno già riscosso la prestazione.

Al 12 giugno sono state inoltre autorizzate anche 30.479 domande di cassa integrazione ordinaria, in parte a pagamento diretto e in parte a conguaglio, per un totale di 551.406 beneficiari e 13.230 domande di Fondo di Integrazione salariale legate alle prestazioni emergenziali, per un totale di 177.649 beneficiari. Sono 32.282 le domande finora presentate di Reddito di emergenza, pari all’8% del dato nazionale. Per quanto riguarda le prestazioni a supporto della genitorialità, da aprile ad oggi sono stati erogati: 28.010 voucher baby sitting; 11.145 bonus asilo nido; 6.819 premi alla nascita; 927 assegni di natalità. Infine, sono 565.893 i beneficiari del Bonus 600 euro che hanno già ricevuto gli importi spettanti per marzo ed aprile.

Così vede la conclusione la lunga polemica, durata diversi mesi, che ha visto contrapposte Regione e Inps e Regione e governo per quanto concerne le procedure necessarie per liquidare i lavoratori rimasti a casa durante il lockdown tanto da portare a dichiarare il governatore Cirio e l’assessore al Lavoro Chiorino che:

“L’Inps ha rispettato l’impegno che aveva assunto con la Regione di liquidare entro il 21 giugno tutte le domande trasmesse entro maggio. La follia però è aver dovuto rincorrere una procedura sbagliata fin dall’inizio e voluta dal Governo nonostante fosse chiaro che avrebbe creato problemi. Una scelta insensata che ci ha portato a dover gestire una situazione inaccettabile, perché in un momento di crisi come questo non si possono far aspettare le famiglie per dei mesi. La Regione continuerà a presidiare e a monitorare finché anche l’ultimo piemontese non sarà stato pagato”.