L’etichetta dedicata a infermieri, forze dell’ordine e Protezione Civile

13 giugno 2020 | 15:51
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L’etichetta dedicata a infermieri, forze dell’ordine e Protezione Civile
Da sinistra: Roberto Rocca e Gian Maria Aliberti Gerbotto
L’etichetta dedicata a infermieri, forze dell’ordine e Protezione Civile
L’etichetta dedicata a infermieri, forze dell’ordine e Protezione Civile

Nata per volontà di Roberto Rocca, viticoltore di Babaresco, è stata realizzata dal graphic designer albese Valerio Vacchetta

“Ho sempre desiderato fare del volontariato di qualunque tipo, ma la mia attività di viticultore mi ha sino ad ora impedito di riuscire a trovare il tempo per farlo. Durante il lockdown ho avuto modo di riflettere parecchio su questo aspetto ‘incompiuto’ della mia vita cercando quale fosse il modo migliore per porvi rimedio. Le immagini di personale medico, delle Forze dell’Ordine e di donne e uomini della Protezione Civile che hanno messo a repentaglio la loro vita e quella dei loro cari per il bene degli altri ha fatto scattare in me l’idea di realizzare un’etichetta completamente dedicata a loro che racchiudesse le tre anime in un unico soggetto”. Spiega così Roberto Rocca, titolare della Cantina Munesteu di Barbaresco, la brillante idea avuta durante i lunghi giorni della “quarantena”. Un’idea che è potuta diventare realtà grazie al graphic designer albese Valerio Vacchetta che ha realizzato un’etichetta su cui nella sagoma stilizzata di un uomo si fondono insieme le tre figure che sono state fondamentali nella lotta contro il Covid19: gli operatori sanitari, la Protezione Civile e le forze dell’ordine.

“Nel frattempo l’attività nelle vigne è entrata nel clou, così mi sono messo la notte a ‘vestire’ manualmente le bottiglie del mio vino con queste etichette per farle poi arrivare nelle mani di coloro i quali hanno fatto così tanto durante questa emergenza” aggiunge Rocca che, nel frattempo, ha già donato 200 bottiglie ai volontari dell’Ordine di Malta di Cuneo.“Le distribuiremo tra coloro che più si sono distinti con i loro servizi nei giorni caldi della pandemia e useremo le rimanenti bottiglie per rimpinguare il “Cesto della solidarietà” di Via Amedeo Rossi dove “Chi può lascia e chi non può prende”, che con il suo contenuto da mesi porta un po’ di sollievo alimentare a chiunque ne abbia bisogno”. Spiega Gian Maria Aliberti Gerbotto, volontario del Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta.

Altre centinaia di bottiglie verrannno donate ad alcune strutture sanitarie locali come l’ospedale Carle di Cuneo ed il Cottolengo di Torino, ma è solo l’inizio perchè Roberto Rocca non ha alcuna intenzione di fermarsi: “Il mio obiettivo è che più persone possibili appartenenti alle categorie rappresentate nell’etichetta possano entrare in possesso di una bottiglia in modo che la possano conservare a memoria di questo momento in cui hanno messo l’interesse della collettività davanti al proprio”.