Le regole della Regione per i centri disabili

22 giugno 2020 | 09:58
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Le regole della Regione per i centri disabili

La giunta regionale ha dato il via libera alle linee guida per permettere la ripartenza di un servizio che essenziale per le famiglie e per gli utenti e di cui non è stato possibile usufruire dallo scorso marzo, con i conseguenti problemi per le famiglie.

I centri diurni per persone con disabilità, comprese le attività educative, territoriali o domiciliari, che coinvolgono anche i minori con problematiche psico-socio- relazionali, potranno riaprire da metà luglio e con regole molto severe. Ed è un elenco lungo, basato sulla necessità di non abbassare la guardia nei confronti del coronavirus, ma che sicuramente renderà difficile la gestione delle attività svolte nei centri, di per sé già complesse. La Regione ha infatti previsto test sierologici e tamponi, ogni giorno controllo dello stato di salute prima dell’ingresso e poi all’uscita, distanze di sicurezza in tutti gli ambienti, mense incluse, gruppi piccoli con un massimo di 5 componenti, zone filtro per operatori e utenti adibite a mettere e togliere le mascherine, orari prolungati alla sera e nei week end e nessuno scambio di oggetti. Le norme hanno preso in considerazione persino i cestini dei rifiuti, che dovranno essere a pedale, evitando che i coperchi vengano toccati con le mani.

Il protocollo elaborato dalla Regione è costituito da 13 pagine e le strutture, per poter riaprire, dovranno studiare un piano organizzativo e di formazione del personale da presentare a Asl e Comuni. L’assessore al Welfare Chiara Caucino ha spiegato che: “Abbiamo definito le informazioni di dettaglio utili per tutti coloro che operano quotidianamente nell’ambito della cura delle persone disabili, andando a regolamentare in modo rigoroso e puntuale la disciplina per lo svolgimento in sicurezza delle attività educative svolte all’interno delle strutture”.

Alle associazioni che si occupano di queste tematiche sociali preoccupa il rischio che i tempi si allunghino, soprattutto perché non è facile, in breve tempo, poter rispettare quanto previsto nelle 13 pagine del protocollo per cui è già previsto che la riapertura non potrà avvenire che per metà luglio. Come sempre servirebbero risorse aggiuntive ma dalla Regione chiariscono che i budget non aumentano.