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L’acqua di San Giovanni

24 giugno 2020 | 18:05
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L’acqua di San Giovanni
Foto di Barbara Fino

Cosa racconta la leggenda e come si prepara

Chi conosce l’acqua di San Giovanni? E’ una via di mezzo tra tradizione popolare e rimedio naturale che si prepara in questo periodo in cui cade proprio la ricorrenza.

Si tratta di un’acqua “magica” che in molti conoscono perché tramandata dai loro nonni.

Si prepara la notte di San Giovanni, cioè quella appena passata a cavallo fra il 23 e il 24 giugno.

In questo periodo piante e fiori sono al massimo della loro fioritura e gli oli essenziali sprigionano un intenso profumo, proprio per questo si prepara questa acqua profumata.

Racconta la leggenda che durante questa nottata il sole (il fuoco) e la luna (l’acqua) si uniscano, formando la rugiada, essenziale nella preparazione dell’acqua. Questa è simbolo di rinascita perché viene associata alla figura di San Giovanni Battista.

La tradizione narra che l’acqua grazie appunto alle proprietà dei fiori e delle piante immerse in aggiunta

Come si prepara? Raccogliendo il giorno prima di San Giovanni Fiori ed erbe odorose. Molto usate sono: l’iperico, chiamato proprio erba di San Giovanni, la lavanda, la menta, le bacche di ginepro, il tarassaco, i petali di rosa, il rosmarino, la verbena. Al tramonto del 23 vanno immerse in una bacinella di acqua, meglio se depurata. La bacinella andrà lasciata tutta la notte sul balcone, o comunque all’aperto, per arricchirsi della rugiada.

Da tradizione al mattino, lavatevi mani e faccia con l’acqua/tonico che nel frattempo sarà diventata profumatissima e imbevuta delle proprietà dei fiori e delle erbe. Potrà esser condivisa con i familiari.

Con l’acqua avanzata e filtrata usando uno spruzzino potrà diventare un ottimo profuma ambiente.