“La Regione ha sbagliato per le morti nelle Rsa”

19 giugno 2020 | 17:00
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“La Regione ha sbagliato per le morti nelle Rsa”

I parenti delle vittime del coronavirus nelle Rsa si sono ritrovati a manifestare davanti a piazza Castello per chiedere chiarezza su ciò che è accaduto.

Per le statistiche sono numeri che segnano il tragico percorso compiuto dal coronavirus, per i parenti la sorte dei propri cari ricoverati nelle Rsa e case di riposo è un dramma che non trova spiegazione logica. Ieri di fronte al palazzo della Regione si è tenuto un sit-in dei parenti delle vittime, che chiedevano chiarezza su una vicenda dai contorni ancora oscuri. Ma qualche certezza c’è ed è contenuta nelle dichiarazioni di chi ha manifestato “Dimettere i malati Covid e sistemarli nelle Rsa è stata la cosa più grave avvenuta durante la pandemia, è allucinante avere preso quelle decisioni”. A lanciare l’accusa con destinataria la Regione Piemonte è Maria Grazia Breda, referente della Fondazione Promozione sociale. E a essere sotto accusa è soprattutto la contestata delibera con cui l’assessore alla Sanità Luigi Icardi permetteva alle Rsa di ospitare i malati Covid dimessi dagli ospedali ma che dovevano osservare ancora dei giorni di isolamento prima che il doppio tampone a cui si sarebbero dovuti sottoporre ne avessero confermato la guarigione definitiva.

“Occorre subito rivedere l’organizzazione Rsa – afferma Maria Grazia Breda – e dare aiuti economici a chi decide di restare a casa. Oggi prendere una badante è costoso, serve aiutare le famiglie, soprattutto quelle più bisognose. In Piemonte contiamo circa 3mila vittime, il Covid ha dimostrato che non c’era considerazione per chi era ricoverato in queste strutture, sono morti a perdere, perché tanto erano vecchi”.

Alle richieste avanzate si è aggiunta quella del diritto alle cure sanitarie per tutti i malati non autosufficienti. Una delegazione dei manifestanti è stata ricevuta dal governatore Cirio e chissà che nell’occasione non gli abbiano chiesto i motivi per cui la commissione d’inchiesta sulla gestione dell’emergenza sanitaria è stata bocciata impedendo alla politica di fare chiarezza, proprio nel momento in cui è la magistratura piemontese a tentare di far luce sulle tante domande rimaste senza risposte.