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Concluso il concorso sulla cultura della legalità

1 giugno 2020 | 09:34
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Concluso il concorso sulla cultura della legalità

Si è concluso il concorso per gli studenti delle medie superiori piemontesi sulla “Cultura della legalità e dell’uso responsabile del denaro”, dell’anno scolastico 2019/20

L’ottava edizione, organizzata dal Consiglio regionale, tramite l’Osservatorio sui fenomeni di usura, estorsione e sovraindebitamento, in collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale, ha avuto la partecipazione di oltre un centinaio di studenti provenienti da diversi istituti scolatici piemontesi.

Si è concluso il concorso per gli studenti delle medie superiori piemontesi sulla “Cultura della legalità e dell’uso responsabile del denaro”, dell’anno scolastico 2019/20.

L’ottava edizione, organizzata dal Consiglio regionale, tramite l’Osservatorio sui fenomeni di usura, estorsione e sovraindebitamento, in collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale, ha avuto la partecipazione di oltre un centinaio di studenti provenienti da diversi istituti scolatici piemontesi.

Giorgio Bertola, membro dell’Udp delegato all’Osservatorio, ha rilevato che “nonostante tutte le difficoltà del momento, il Consiglio regionale ha portato a termine questo incontro importante tra ragazzi, legalità ed Istituzione. I diversi elaborati arrivati, infatti, sono stati densi di spunti e della sensibilità unica delle nuove generazioni. Anche quest’anno è intenzione della nostra Istituzione, come degna conclusione del progetto per i vincitori, di prevedere percorsi di conoscenza di realtà nazionali impegnate nella legalità, che ci auguriamo di poter presto svolgere”.

“Viviamo in un Paese in cui le leggi sono tanto numerose quanto violate e, perseguire la legalità, intesa come il principio basilare delle democrazie moderne, significa rispettare le regole del patto sociale, indispensabile per la convivenza civile – ha affermato Gianluca Gavazza, componente dell’Udp delegato all’Osservatorio -. Sviluppare progetti sul tema dell’educazione alla legalità rappresenta un fondamento nella costruzione dell’identità di ogni studente nella loro veste di cittadini. Il mio impegno personale sarà sempre a 360 gradi per il sostegno di progetti che garantiscano una formazione alla legalità e facendo vivere dai ragazzi le leggi come opportunità e non come dei limiti.”

La prova di concorso consisteva nella realizzazione di un video della durata massima di tre minuti sul tema del gioco d’azzardo con particolare riferimento al tema della legalità e di come le mafie si inseriscono nel sistema del gioco. Ai concorrenti è stato chiesto pure di valutare le problematiche vissute dalle famiglie dei giocatori e i danni alla salute che si sviluppano attraverso le forme di dipendenza che colpiscono le persone che cadono nella rete del gioco d’azzardo. Quindi anche il conseguente pericolo di ricorso all’indebitamento con privati, banche e finanziarie per continuare a scommettere. I video dovevano essere accompagnati da una breve relazione illustrativa e potevano essere realizzati da concorrenti singolarmente o in gruppi di massimo cinque studenti.

Sono stati cinque i lavori dichiarati vincitori, selezionati da una commissione composta da esperti dell’Osservatorio. Gli istituti scolastici di provenienza dei video prescelti sono: il “Leonardo Da Vinci” di Alba (Cn), il “Luigi Einaudi”, sempre di Alba, e il “Cesare Balbo” di Casale Monferrato (Al).

Per il momento gli studenti vincitori, accompagnati dai loro docenti, non potranno partecipare al viaggio studio presso le istituzioni nazionali che si occupano di legalità e che avrebbe dovuto svolgersi entro la fine di questo anno scolastico. Questo in ragione dell’attuale emergenza sanitaria per l’epidemia da Covid-19 e le relative restrizioni alla libera circolazione, oltre che alla chiusura delle scuole, previste a livello nazionale. In base all’evolversi della situazione sanitaria, l’Ufficio di presidenza e l’Osservatorio stanno valutando la possibilità di spostare il viaggio più avanti o delle proposte alternative per premiare i vincitori e i loro docenti.