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Come sarà l’anno scolastico 2020/2021?

25 giugno 2020 | 17:20
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Come sarà l’anno scolastico 2020/2021?

Dopo uno sciagurato anno scolastico si volta pagina e si pensa a come potrà essere il prossimo, facendo tesoro dell’esperienza maturata durante l’emergenza coronavirus

A giorni verranno ufficializzate le linee guida per il prossimo anno scolastico del quale si conoscono già due date, quella del probabile inizio, il 14 settembre mentre Il 1° settembre le scuole potranno riaprire per le attività legate al recupero.

Tra queste due date una domanda e cioè come sarà il prossimo anno scolastico dopo l’emergenza covid-19 e tre mesi e oltre di didattica d’emergenza? Le lezioni a distanza che hanno permesso di dare una parvenza di regolarità a questo sciagurato anno 2019/2020 probabilmente resteranno uno strumento da sfruttare ancora. Il modello di scuola che nascerà probabilmente sarà misto con presenza fisica e le interazioni personali a svolgere un ruolo essenziale però con il supporto degli strumenti digitali.

Ci sono molte proposte che arrivano direttamente da una delle parti interessate, i docenti, che suggeriscono, ad esempio, di utilizzare le videoconferenze per gli incontri degli organi collegiali mentre la didattica a distanza potrebbe essere dedicata a interventi di recupero svolti al di fuori dell’orario delle lezioni e anche per valorizzare il lavoro dei docenti con disabilità e, ancora, per consentire l’approfondimento degli argomenti che potrebbero essere svolti da casa.

Il punto focale, però, resta quello di garantire a tutti la stessa possibilità di accesso alle tecnologie, aspetto che è stato messo a dura prova nella nostra provincia come nel Piemonte stesso, a causa del ritardo congenito nella diffusione della banda larga e il conseguente permanere del divario digitale. Senza dimenticare la problematica delle famiglie con più ragazzi impegnati nello studio e un solo computer a disposizione in famiglia.

Ovviamente serviranno, specie sotto questi aspetti, investimenti sostanziosi ma resta il fatto che l’esperienza forzata che si è dovuta fare in questo periodo di emergenza, se sfruttata bene, potrebbe diventare occasione di miglioramento e rafforzamento del sistema educativo.

Tornando alla data prevista per l’inizio del prossimo anno scolastico, il 14 settembre, questa è la proposta fatta dal ministero dell’Istruzione alle Regioni che devono ancora dare la loro risposta in merito. Per la piena ripresa dell’attività nelle università sono previsti tempi più lunghi, perché in quella che è stata chiamata Fase 3, che durerà fino al 31 gennaio, sono previste formule di didattica mista con lezioni parzialmente in aula ma non per tutti.