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Calo medio della spesa delle famiglie italiane nei primi sei mesi di quest’anno

29 giugno 2020 | 17:00
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Calo medio della spesa delle famiglie italiane nei primi sei mesi di quest’anno

Nei primi sei mesi di quest’anno le famiglie italiane hanno speso di meno, un po’ per colpa del lockdown e un po’ a causa del clima di incertezza che ha fatto seguito al periodo cruciale dell’emergenza sanitaria

Lockdown da una parte e prudenza di fondo da parte dei consumatori nel momento della ripartenza sono due dei fattori che hanno determinato nei primi sei mesi dell’anno un calo medio della spesa di 1.879 euro a famiglia. Secondo Confesercenti, prima della crisi il risparmio medio era di 8 euro ogni 100, mentre adesso siamo arrivati ad 11 il che comporta che nel 2020 gli italiani hanno accumulato 32 miliardi di depositi bancari in più (+20%) rispetto al 2019, spinti appunto dalla situazione di incertezza.

La ripartenza quindi non è stata sufficiente a far recuperare i consumi perduti, nonostante le riaperture delle imprese a partire da maggio. La contrazione della spesa è maggiore nelle regioni del nord ad alto reddito e in quelle maggiormente colpite dall’emergenza: Trentino (-2.227 euro per nucleo familiare), Lombardia (-2.214), Emilia-Romagna (-2.153), Toscana (-2.070), Veneto (-2.042 euro). Perdite sopra la media nazionale si registrano anche in Valle d’Aosta (-1.994 euro di spesa a famiglia), Lazio (-1.962 euro), Piemonte (-1.902 euro) e Friuli (-1.883 euro). Inferiore alla media – sebbene sempre consistente – il calo di spesa nelle restanti regioni centrali e meridionali: è la Calabria a registrare la perdita minore, comunque di -1.294 euro.

Lo stop dei consumi è stato sentito in particolare dal settore della somministrazione e della ricettività, il cosiddetto Horeca: l’8% delle imprese non riaprirà, il 61,5% denuncia problemi di liquidità. Fortissimo l’impatto anche nel commercio, in cui il 51,3% delle PMI ha registrato una perdita di metà del fatturato.

“Una rapida ripartenza della spesa delle famiglie è cruciale, soprattutto se si considera che il Pil italiano dipende per buona parte dai consumi interni”, commenta la presidente nazionale di Confesercenti, Patrizia De Luise, invitando ad aprire la discussione riguardo a “un taglio temporaneo dell’IVA, almeno per i comparti in maggiore sofferenza”.