Brutte notizie per i lavoratori ex Ilva

6 giugno 2020 | 15:15
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Brutte notizie per i lavoratori ex Ilva

Presentato al governo il piano industriale di ArcelorMittal che prevede esuberi per circa 5mila dipendenti della ex Ilva tra i quali ci sono anche i lavoratori dello stabilimento di Racconigi

ArcelorMittal ha presentato al governo  il piano industriale che prevede il taglio di 3.200 posti già entro l’anno, che si aggiungono ai 1.700 dipendenti in cassa integrazione che non torneranno al lavoro. E’ l’ennesima pessima notizia che colpisce i lavoratori dell’ex Ilva, che in provincia di Cuneo è presente con lo stabilimento di Racconigi.

Il piano, nella sua sterilità fatta di numeri, parla di 5mila dipendenti – e relative famiglie – che resteranno senza lavoro ma non basta, perché è già previsto che nei prossimi anni si verifichino ulteriori tagli per altri 3.300 posti. La mannaia dei licenziamenti colpirà il colosso di Taranto, lo stabilimento di Genova  e poi una parte ancora da definire dei dipendenti degli impianti piemontesi di  Novi Ligure e Racconigi.

I sindacati, che hanno annunciato la prosecuzione della mobilitazione già in atto, rimarcano il fatto che quella dell’ArcelorMittal non è una crisi dovuta al coronavirus ma dipende invece dalla gestione aziendale non adeguata. Oltretutto, il piano presentato al governo smentisce gli accordi precedenti che prevedevano zero esuberi. L’accordo, che scade il 28 giugno, nei giorni scorsi aveva permesso il ritorno in fabbrica di 323 dipendenti, che rappresentavano circa la metà dell’organico in cassa integrazione per l’emergenza Covid.

Del piano industriale che l’ArcelorMittal ha inviato via mail al governo non si conoscono i dettagli mentre è nota la richiesta di un prestito di 600 milioni garantito dalla Sace e di altri 200 milioni a fondo perduto. Ed è stata anche confermata l’intenzione della multinazionale di aprire alla partecipazione dello Stato, ingresso che l’azienda valuta in un miliardo di euro e che sommato al prestito, al fondo perduto e ad altre risorse fanno salire il totale della richiesta a due miliardi.